Siccità, pompa di sollevamento del lago Biviere di Lentini porta acqua ai terreni della Piana di Catania

Per fronteggiare l’emergenza idrica che ha messo in ginocchio il settore agricolo e zootecnico della Piana di Catania da meno di 24 ore è entrata in azione a prima delle due pompe di sollevamento del lago Biviere di Lentini, nel Siracusano. L’impianto permette un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni agricoli della Piana di Catania. Nei prossimi giorni, sarà attivata una seconda pompa con la stessa capacità. I fondi per gli impianti, 600 mila euro, sono stati stanziati dalla Regione Siciliana attraverso un contributo straordinario al Consorzio di bonifica 9. “L’attivazione delle due linee di pompaggio – dice il presidente della Regione siciliana Renato Schifani – risolve il paradosso di un invaso in cui l’acqua c’è ma non era possibile utilizzarla per un guasto agli impianti. Adesso possiamo garantire l’approvvigionamento idrico agli agricoltori del territorio in difficoltà per il perdurare dell’emergenza siccità in Sicilia. Il mio governo è impegnato quotidianamente nella risoluzione, da un lato, delle questioni più urgenti ma, allo stesso tempo, nella definizione di una strategia globale di miglioramento delle infrastrutture, al fine di migliorare la sostenibilità a lungo termine del sistema idrico locale”.

Per il comparto agricolo e zootecnico si stima una perdita della produzione nel 2024 che va da un minimo del 50% a un massimo del 75%. Una situazione che, per Coldiretti, è da “allerta rossa”. Un’emergenza tale da rendere necessario l’intervento della marina militare. La nave cisterna Ticino, partita da Augusta, è arrivata a Licata con 1200 metri cubi che verranno immessi nella rete idrica in circa 25-30 ore per rifornire il comune, permettendo di ‘liberare’ risorse che verranno dirottate verso altri centri della zona colpiti dall’emergenza siccità. Intanto a Palermo è stata ridotta ulteriormente la pressione dell’acqua per consentire un maggior risparmio e salvaguardare la risorsa idrica degli invasi.

FOTO WIKIPEDIA

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