Euro 2024, la Spagna domina l’Italia e dà una lezione di calcio: lunedì contro la Croazia due risultati utili per gli azzurri

Euro 2024, la Spagna domina l’Italia e dà una lezione di calcio: lunedì contro la Croazia due risultati utili per gli azzurri

L’Italia di Spalletti torna sulla terra. Dominati per tutta la partita, gli Azzurri escono sconfitti nettamente da una Spagna che si è dimostrata nettamente superiore sia sotto l’aspetto tattico che tecnico.

Decide un autogol di Calafiori è vero, ma la realtà dice che il migliore in campo dell’Italia è stato Donnarumma che con una serie incredibili di parate ha evitato un passivo decisamente superiore che le Furie Rosse avrebbero probabilmente anche meritato. Italia inesistente nel gioco e praticamente mai pericolosa, basta dire che le prime e uniche chance sono arrivate nei minuti finali di una partita straziante. La Spagna con questa vittoria vola meritatamente agli ottavi di finale da prima del girone con un turno di anticipo e si gode le sue stelle nascenti, in particolare gli scatenati Nico Williams, Yamal e Pedri. Una lezione di calcio, quella inflitta da Morata e compagni che dovrebbero far riflettere anche Spalletti e le sue alcune improvvide dichiarazioni della vigilia. L’Italia si giocherà ora il passaggio del turno nell’ultima partita contro la Croazia, potendo contare su due risultati utili rispetto agli avversari.

Squadra che vince non si cambia: Spalletti conferma così la stessa formazione che ha battuto l’Albania. Pertanto Azzurri in campo con Donnarumma in porta; linea difensiva formata da Di Lorenzo, Bastoni, Calafiori e Dimarco; la mediana è composta da Jorginho, Barella; sulla trequarti Chiesa, Pellegrini e Frattesi alle spalle dell’unica punta Scamacca. Nella Spagna, invece, da segnalare il ritorno tra i titolari di Laporte in difesa al posto di Nacho. Confermato il centrocampo con Pedri, Rodri e Fabian Ruiz; in attacco il tridente formato dal baby Yamal, Morata e Nico Williams. In tribuna da segnalare la presenza del Re di Spagna Felipe VI. Prima della gara un minuto di silenzio e un lungo applauso dello stadio ha ricordato l’ex segretario generale dell’Uefa Gerhard Aigner, morto ieri all’età di 80 anni. In tribuna sono circa 20mila i tifosi italiani.

Pronti via e dopo nemmeno un minuto Spagna subito vicinissima al gol con un colpo di testa di Pedri, su cross da sinistra di Williams, con super parata di Donnarumma che si salva in angolo. L’esterno d’attacco dell’Athletic Bilbao è una furia, con Di Lorenzo che fatica a contenerlo tanto che poco dopo crea di nuovo scompiglio nella nostra area. E’ ancora Williams dopo dieci minuti a divorarsi il vantaggio spedendo a lato un colpo di testa da centro area, su cross di Morata. Azzurri in difficoltà per il pressing furioso della Spagna in ogni parte del campo e costretto pertanto sulla difensiva, per cercare di contenere soprattutto le sgasate di Williams e Yamal. Proprio da un’azione personale del 16enne del Barça, Morata ha la palla giusta in area ma ancora Donnarumma si salva. Ci prova poi anche Fabian Ruiz dalla distanza, il capitano azzurro devia in tuffo in angolo. L’ex mezzala del Napoli ci riprova dopo la mezzora, ma ancora la sua conclusione mancina viene bloccata da Donnarumma. Italia non pervenuta dalle parti di Unai Simon, per la prima conclusione bisogna attendere il 45′ con Chiesa che calcia altissimo appena entrato in area.

Nell’intervallo Spalletti cambia volto all’Italia: dentro Cristante al posto di Jorginho per dare maggior solidità al centrocampo, in campo anche Cambiaso per Frattesi per coprire meglio le fasce. Chiesa si sposta a sinistra. La musica però non cambia perchè è sempre la Spagna a fare la partita. Le Furie rosse dominano sfiorano ancora il vantaggio con Pedro che da due passi calcia a lato su cross da sinistra, il gol spagnolo è nell’aria e arriva meritato al 55′ grazie ad uno sfortunato autogol di Calafiori, che infila accidentalmente nella propria porta l’ennesimo cross da sinistra dell’inarrestabile Williams deviato da Donnarumma. L’Italia è completamente in bambola e la Spagna rischia di dilagare con Pedri e Morata che impegnano ancora Donnarumma. Poi è Cambiaso a salvare sulla linea un colpo di testa su angolo di Le Normand, mentre qualche minuto dopo è Yamal a sfiorare il bersaglio grosso con un sinistro a giro da fuori area di poco a lato. Insomma, in campo c’è solo una squadra e non è l’Italia. Spalletti prova a cambiare ancora: dentro anche Retegui per Scamacca e Zaccagni per Chiesa. Dopo aver subito costantemente per tutta la gara, finalmente gli Azzurri riescono a rendersi pericolosi con un cross da sinistra di Cristante su cui Retegui non riesce a trovare la deviazione. E’ solo un fuoco di paglia, perchè ancora l’imprendibile Nico Williams sfiora il raddoppio con un destro dal limite che si stampa sulla traversa. Nel finale il ct spagnolo inserisce forze fresche in attacco mantenendo così alto il livello del pressing, nell’Italia entra anche Raspadori per Pellegrini in un’ultima disperata mossa di Spalletti. A cinque minuti dalla fine arriva il primo tiro in porta dell’Italia, una deviazione di tacco di Cristante su angolo parata facilmente da Unai Simon. Nel recupero, infine, ancora Donnarumma evita un passivo più pesante parando due conclusioni ravvicinate del neo entrato Perez, poi si riversa anche in avanti per un ultimo disperato assalto su calcio d’ angolo. Ma non basta. La lezione di calcio della Spagna finisce qui, per fortuna.

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