L’assessore regionale alle Autonomie locali Andrea Messina ha firmato, nelle scorse ore gli atti di nomina dei commissari ad acta che andranno in 147 Comuni, il 42% dei municipi siciliani, per portare al traguardo i preventivi 2024-26 che giunte e consigli non sono stati in grado di chiudere.
La nomina dei commissari è un “atto estremo cui abbiamo dovuto far ricorso dopo aver tentato – dice l’assessore Messina – in tutti i modi possibili, di stimolare i Comuni ad adottare i bilanci di previsione con le procedure ordinarie. I termini previsti dalla legge sono stati ampiamente superati e, con essi, anche l’ulteriore finestra che attraverso gli uffici del Dipartimento abbiamo disposto per verificare eventuali incongruità tra le informazioni in possesso dell’amministrazione regionale e l’effettiva attività politico-amministrativa svolta. I cittadini meritano rispetto e servizi efficienti”. Tra i Comuni dove arriverà il commissario ad acta c’è anche Paternò.
“Oggi, un ulteriore drammatico elemento si è aggiunto al quadro già cupo delle attività dell’amministrazione Naso a Paternò- dicono i componenti del circolo PD di Paternò- Se non bastava la triste e terribile accusa pendente sul sindaco di “scambio elettorale politico-mafioso”, ecco che la Regione si trova costretta a commissariare il comune tramite la nomina di un Commissario ad Acta ( le spese sono a carico dei cittadini) che dovrà “costringere” il consiglio comunale alla approvazione, entro un termine perentorio, del bilancio previsionale, pena il suo scioglimento. Da ciò ne consegue una città totalmente bloccata. Un solo esempio, tra i mille possibili, per comprendere la drammaticità della situazione. Gli uffici dei servizi primari comunali sono ormai allo sbando perché non si possono assumere nuovi impiegati, e così i pochissimi dipendenti ormai rimasti sono totalmente abbandonati al loro destino. Ed ogni giorno lottano contro tempeste immani per portare la barca in porto, rischiando continuamente di soccombere, e con loro la città”.
Per il PD non è esente da colpe il consiglio comunale “in tutte le sue aree ovviamente tutte rigorosamente di destra, che si dimostra totalmente insensibile e sordo alle impellenti necessità della nostra città, riuscendo solo ad occuparsi delle fantomatiche commissioni e dei succosissimi e poco controllati gettoni di presenza che i componenti percepiscono. Il PD di Paternò, vista la drammaticità delle condizioni in cui versa la nostra città, sarà sempre più attivo e puntuale nel documentare i cittadini sulle attività, o forse sarebbe meglio dire sulle “non attività” dei partiti, ribadiamo, tutti di destra, che seggono in consiglio comunale”.