Mafia, condannato a 14 anni Andrea Bonafede ‘prestanome’ di Messina Denaro: e per l’amante del boss i pm chiedono 15 anni

Mafia, condannato a 14 anni Andrea Bonafede ‘prestanome’ di Messina Denaro: e per l’amante del boss i pm chiedono 15 anni

Il gup di Palermo ha condannato a 14 anni di carcere Andrea Bonafede, il geometra di Campobello di Mazara che ha prestato l’identità a Matteo Messina Denaro.

Bonafede era imputato di associazione mafiosa e concorso in falso. L’accusa era rappresentata dai pm Gianluca De Leo e Piero Padova.

In un separato processo, i pm Gianluca De Leo e Pierangelo Padova, della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, hanno chiesto al Gup Paolo Magro 15 anni di carcere per Laura Bonafede, maestra e donna molto vicina al boss di Castelvetrano (Trapani) Matteo Messina Denaro, morto nel settembre scorso, a pochi mesi dalla cattura, avvenuta dopo trent’anni di latitanza. Bonafede, sposata con un ergastolano e che aveva un legame sentimentale con il capomafia, avrebbe agevolato la sua fuga fornendogli supporto e coperture, scambiando messaggi e utilizzando codici cifrati. Lei è figlia del boss di Campobello di Mazara (Trapani) e cugina di uno dei prestanome di Messina Denaro, il geometra Andrea Bonafede, del cugino omonimo e del fratello di quest’ultimo, Emanuele Bonafede, tutti coinvolti nella vicenda.

Inizialmente nei suoi confronti era stata formulata l’ipotesi di favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza di pena, ma i contenuti della corrispondenza con il latitante, trovati nei covi usati dal fuggitivo, hanno fatto emergere il ruolo di appoggio che la donna avrebbe assicurato all’uomo di cui era innamorata e con cui aveva avuto una delle tante relazioni intrattenute da Messina Denaro durante la latitanza.

Laura Bonafede è in carcere da aprile dell’anno scorso e la figlia Martina Gentile si trova ai domiciliari (perché madre di una bambina in tenerissima età) con le accuse di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena, entrambe aggravate dall’agevolazione di Cosa nostra. Dopo l’arresto del 16 gennaio 2023 dell’ex superlatitante, gli inquirenti hanno continuato a indagare per ricostruire la rete di fiancheggiatori che hanno contribuito alla latitanza del boss. Tra questi appunto anche Laura Bonafede, figlia dello storico boss di Campobello di Mazara Leonardo Bonafede, proprio il paese in cui Matteo Messina Denaro aveva deciso di trascorrere indisturbato la ultima parte della sua latitanza. Laura Bonafede e la figlia figlia Martina Gentile avrebbe fatto parte delle rete di fiancheggiatori che ne hanno favorito la trentennale latitanza.

La relazione tra i due sarebbe stata confermata da numerosi pizzini e dalle lettere che la maestra indirizzava a Messina Denaro, missive in cui, tra le altre cose, manifestava la propria gelosia nei confronti di altre donne. La requisitoria è stata conclusa con la richiesta di pena dai sostituti Pierangelo Padova e Gianluca De Leo.

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