Buchmesse, esclusione Saviano: Veronesi, Piccolo e Giordano non vanno per solidarietà

Buchmesse, esclusione Saviano: Veronesi, Piccolo e Giordano non vanno per solidarietà

L’esclusione di Roberto Saviano dalla Buchmesse continua a far discutere.

Al punto che alcuni scrittori e intellettuali in segno di solidarietà nei confronti dell’autore di Gomorra hanno deciso di non far parte della delegazione dell’Italia, paese ospite d’onore della rassegna in programma a Francoforte dal 16 al 20 ottobre. «Le ragioni balorde e ridicole con cui il Commissario Mazza ha giustificato l’esclusione di Roberto Saviano non mi permettono di accettare l’invito che ho ricevuto – ha dichiarato Sandro Veronesi – Continua questa pratica di ingerenza del Presidente del Consiglio e dei suoi più fidati collaboratori, accompagnata da `putiniana ipocrisia´, su decisioni che non devono seguire logiche politiche. Se si renderà necessario per il mio lavoro andrò a Francoforte privatamente». Poco dopo anche Paolo Giordano, vincitore nel 2008 del Premio Strega con `La solitudine dei numeri primi´, ha annunciato attraverso i social il proprio forfait. «La prima cosa che ho fatto dopo aver ricevuto l’invito alla Buchmesse è stata chiedere a Roberto Saviano se fosse stato invitato: no. Quindi mi sono fabbricato un impegno alternativo anch’io (c’ho judo) – ha scritto in un post su X – Purtroppo Roberto è diventato una cartina al tornasole di certi criteri politici di inclusione ed esclusione. Inaccettabili nella cultura. Essere ospiti alla Buchmesse è un appuntamento importante per gli scrittori e le scrittrici, non esserci o rinunciare ha un costo. Non è solo una questione politica, ma di banale opportunità: credo che Roberto sia l’unico di noi ad aver parlato all’accademia di Svezia. Come si può anche solo pensare di non invitarlo in una delegazione italiana? Quanta miopia serve anche solo strategica?». Anche lo scrittore premio Strega 2014 Francesco Piccolo in una lettera aperta a `Repubblica´ ha annunciato di aver deciso di rinunciare all’invito di andare a Francoforte con la delegazione italiana. «Non mi piace prendere posizioni pubbliche, ancorché virtuose, me ne vergogno. Ma qui non c’è in ballo la politica, bensì la letteratura», ha evidenziato Piccolo ricordando che «i patti devono essere reciproci: io accetto pienamente il potere di una parte politica che non condivido; la parte politica si comporta secondo lealtà, sensatezza, consapevolezza e basi culturali solide. E non usa il suo potere (frutto di circostanze presenti) per decidere su (in questo caso) scrittori che lavorano da molto tempo prima delle circostanze presenti e dai commissari straordinari del momento».

Sul tema è intervenuto anche Antonio Scurati, che a LaPresse ha definito «totalmente assurdo e illegittimo» il mancato invito a Saviano, che sarà comunque presente alla Fiera del Libro tedesca ma su invito delle case editrici locali.

«E’ uno dei pochissimi autori italiani viventi letti e tradotti in tutto il mondo. Lui di fatto rappresenta la cultura italiana, non è opinabile. Ovviamente gli manifesto tutta la mia solidarietà – ha evidenziato lo scrittore premio Strega – Purtroppo anche questo ennesimo episodio conferma che la critica di molti artisti e intellettuali nei confronti di una deriva illiberale è fondata». Lo stesso Scurati qualche mese fa ha rifiutato l’invito a far parte della delegazione governativa italiana. «Il Commissario governativo ha dimostrato un deficit di cultura democratica e anche una mancanza di rispetto nei confronti della cultura in quanto tale», ha aggiunto Scurati, che sarà comunque presente a Francoforte «invitato dai tedeschi per testimoniare e rappresentare nel mio piccolo l’Italia». Anche il gruppo Rcs, attraverso le parole del direttore generale News Alessandro Bompieri, si è schierato dalla parte dello scrittore napoletano. «Siamo fermamente convinti che Roberto Saviano dovesse essere tra gli autori rappresentativi dell’Italia, selezionati e invitati dalle nostre Istituzioni. Questo per l’indiscusso valore civile delle sue opere e per il grande successo internazionale di cui da sempre gode – ha sottolineato in una nota – In assenza di un invito istituzionale, Fuoriscena, casa editrice del Gruppo RCS ed editore italiano del suo ultimo libro `Noi due ci apparteniamo´, sarà felice e onorata di sostenere in ogni modo la sua presenza a Francoforte».

L’esclusione di Saviano agita anche il dibattito politico, a maggior ragione dopo le parole del diretto interessato che in una intervista a `La Stampa´ ha dichiarato di esser «fiero di non essere stato invitato da quello che ritengo il più ignorante governo della Storia italiana». Dal Pd in particolare sono arrivate forti critiche alla decisione del commissario Mazza. «E’ un pessimo segnale, c’è un brutto clima verso gli intellettuali e gli scrittori di questo Paese – ha sottolineato a `Tagadà´ la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein – Il clima non è positivo, è un’esclusione ingiustificata e siamo felici che possa comunque essere presente grazie alla delegazione tedesca».

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