Catania, una condanna e un’assoluzione in appello per l’omicidio di Giuseppe Dezio a Vittoria: alla sbarra i fratelli Pepi

Catania, una condanna e un’assoluzione in appello per l’omicidio di Giuspepe Dezio a Vittoria: alla sbarra i fratelli Pepi

Un imputato assolto, Alessandro Pepi, e un altro, il fratello Antonello, condannato a 14 anni di reclusione. È la sentenza, che riforma quella di primo grado, emessa dalla Corte d’assise d’appello di Catania, presieduta da Elisabetta Messina, nel processo per l’omicidio, commesso il 2 febbraio del 2022, del produttore agricolo Giuseppe Dezio, per una lite di confini e il passaggio inter-poderale nelle campagne di Vittoria (Ragusa).

Del delitto si era autoaccusato, sostendeno la legittima difesa, Gaetano Pepi, padre dei due imputati. Ma quest’ultimo è stato assolto, assieme a un terzo figlio, Marco, dalla Corte d’assise di Siracusa, che ha invece condannatolo a 22 anni ciascuno di reclusione gli altri due figli, Antonello, di 47 anni, e Alessandro, di 40. Nel processo di secondo grado Antonello è stato assolto e la condanna per Alessandro è stata ridotta da 22 a 14 anni.

All’epoca dei fatti furono arrestati il padre, Gaetano Pepi, e i tre figli, Antonello, Alessandro e Marco, tutti difesi dall’avvocato Giuseppe Lipera. Gli ultimi tre si sono sempre proclamati innocenti.

L’avvocato Lipera afferma di «ritienersi certamente soddisfatto per l’assoluzione di Alessandro Pepi, ma profondamente amareggiato per la condanna di suo fratello Antonello, nei cui confronti – sostiene il penalista – non sono mai emersi neppure indizi per poterlo condannare per il reato di omicidio volontario».

Nei prossimi 90 giorni saranno depositate le motivazioni della Corte, nei confronti delle quali, annuncia l’avvocato Lipera, sarà proposto ricorso alla Corte di Cassazione per «dimostrare anche l’innocenza di Antonello Pepi».

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