Si aspetta solo la convocazione, che potrebbe essere fissata per la prossima settimana, poi il governatore della Liguria Giovanni Toti, sospeso da martedì scorso per l’inchiesta sulla corruzione delle procure di Genova e La Spezia, darà i suoi chiarimenti in merito a quanto gli viene addebitato nell’ampia inchiesta che lo vede accusato di corruzione, voto di scambio e falso e per la quale si trova in stato di custodia cautelare ai domiciliari.
Il suo avvocato, Stefano Savi, è tornato anche in tribunale a Genova per vedere se ci sono novità circa la convocazione dell’incontro di Toti davanti ai pm dopo il primo incontro con il gip la settimana scorsa nel corso del quale il governatore si è avvalso della facoltà di non rispondere. «Noi stiamo aspettando che ci chiamino – ha spiegato a LaPresse in giornata Savi – La procura immagino stia facendo attività istruttoria, quando ci vorranno chiamare noi siamo pronti». Il primo interrogatorio era finito con un silenzio e l’anticipata disponibilità a fornire spiegazioni una volta terminata la lettura dell’immenso corpus di atti dell’inchiesta, attività che in questi giorni Toti ha portato avanti continuando a «leggere gli atti e a prepararsi per quando comparirà», aveva detto lo stesso Savi.
«Al momento novità non ce ne sono. Aspettiamo che ci chiamino», ha chiosato il legale che ha ulteriormente smentito anche eventuali ipotesi di dimissioni che non sono «tema all’ordine del giorno», almeno finché non avrà la possibilità di essere sentito. I filoni dell’indagine sono tanti e più che intrecciati uno con l’altro, vanno dal porto ai rapporti con gli imprenditori, ai finanziamenti elettorali per le campagne degli ultimi anni, dal 2020 ad oggi. E oltre agli indagati diretti dell’inchiesta c’è un numero ampio di soggetti che sono stati e saranno sentiti come persone informate sui fatti. Tra questi sarà certamente importante il sindaco di Genova Marco Bucci, non indagato, che potrà fornire forse spiegazioni importanti a circostanziare alcuni episodi finiti agli atti che lo vedono tra i protagonisti, come ad esempio i pranzi a bordo dello yacht di Aldo Spinelli, il Leila, ormeggiato alla marina di Sestri Ponente. A chi gli chiedeva se fosse pentito di aver partecipato a quelle riunioni il sindaco oggi ha spiegato:«Pentito? No; o forse di qualcosa. Lo tengo per me e lo dirò ai magistrati quando verrò sentito».