Paternò, mozione consiliare del gruppo FdI dopo operazione antimafia ‘Athena’: “Alzare i livelli di attenzione”

Paternò, mozione consiliare del gruppo FdI dopo operazione antimafia ‘Athena’: “Alzare i livelli di attenzione”

Si torna a parlare dell’operazione antimafia “Athena” che portato all’arresto di 16 persone tra cui l’ex consigliere comunale e assessore Pietro Cirino, mentre il sindaco Nino Naso e l’ex assessore Salvatore Comis risultano iscritti nel registro degli indagati per scambio elettorale politico-mafioso.

A riaccendere le luci sulla vicenda è il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia che ieri sera durante la seduta dell’assise civica ha presentato al riguardo una mozione di indirizzo: “Dalle indagini delle Forze dell’Ordine emergono elementi indiziari in merito alle infiltrazioni malavitose durante le elezioni amministrative scorse a Paternò con tre amministratori indagati di cui uno arrestato- si legge nella mozione- il coinvolgimento di un assessore della precedente giunta Naso, di un assessore dell’attuale giunta poi dimessosi e dello stesso primo cittadino deve far alzare i livelli di attenzione e sicurezza in città, non bisogna mai abbassare la guardia, occorre stare lontani da questo sistema.

È dovere delle istituzioni, a tutti i livelli, porsi come punto di riferimento e baluardo invalicabile di legalità contro ogni forma di criminalità, organizzata e non, anche quando il metodo affaristico sostituisce la violenza con il condizionamento delle attività territoriali, ivi comprese le attività politiche e amministrative”.

A tal proposito il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia ha evidenziato che della dispersione scolastica, devianza minorile, disoccupazione e povertà possono diventare “terreno fertile per l’infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto sociale ed economico cittadino; nessun progetto è stato promosso dall’amministrazione comunale per contrastare la devianza minorile, laddove l’incidenza è più alta: “Casa Coniglio”, nel quartiere di Scala Vecchia e il centro diurno di viale Kennedy, nel quartiere Ardizzone, un tempo punti di riferimento per i giovani più a rischio, sono stati entrambi vandalizzati e chiusi, proprio sotto la giunta Naso; un altro centro, quello accanto la Chiesa di San Biagio, nell’omonimo quartiere, non è mai stato consegnato ai cittadini, nonostante i lavori partiti anni fa con i finanziamenti dei contratti di quartiere” si legge nel documento.

I consiglieri comunali di Fratelli d’Italia impegnano l’Amministrazione comunale a stipulare, d’intesa con la Prefettura e la Procura della Repubblica di Catania, “un protocollo per prevenire tentativi di infiltrazioni mafiose e fenomeni corruttivi nei settori degli appalti e delle concessioni pubbliche relativi al Comune di Paternò, che preveda, in particolare l’obbligo per il Comune di comunicare tempestivamente alla Prefettura, per le verifiche antimafia, i dati sulle imprese che partecipano a gare per appalti di lavori pubblici anche di importo superiore a 250.000 euro; l’obbligo per il Comune di comunicare alla prefettura i dati delle imprese che partecipano a gare per appalti di forniture e servizi, individuati come ‘sensibili’, per la realizzazione dell’opera, come, ad esempio, trasporto e smaltimento rifiuti; l’istituzione in prefettura di una cabina di regia per monitorare i possibili indicatori di rischio e prevenire i tentativi di inquinamento del tessuto economico.

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