Sull’operazione “Athena” c’è da registrare la risposta del sindaco di Paternò Nino Naso il quale dalle carte dell’inchiesta risulta indagato assieme all’assessore Salvatore Comis anche se il Gip ha rigettato la richiesta della procura che aveva chiesto un provvedimento cautelare, in quanto il giudice per le indagini preliminari Sebastiano Di Giacomo Barbagallo ha ritenuto di escludere la sussistenza dei necessari gravi indizi di reato riguardo alla posizione del sindaco Naso.
Secondo il gip l’assunzione di due persone vicino alla cosca in un’azienda che si occupa di rifiuti e il presunto il sostegno elettorale “non appaiono prospettabili” e, citando un provvedimento della Cassazione, ricorda che ai fini della configurabilità del delitto di scambio elettorale politico-mafioso è necessaria “la prova che l’accordo contempli l’attuazione, o la programmazione, di un’attività di procacciamento di voti con metodo mafioso”.
“In relazione alla notizia divulgata in data odierna dalle agenzie di stampa di un mio coinvolgimento nelle indagini culminate con l’emissione di un’ordinanza cautelare nei confronti di diversi soggetti nel territorio di Paternò per reati di associazione a delinquere di stampo mafioso e diversi reati fine – scrive Naso – manifesto come sempre la mia piena fiducia nel sistema giudiziario e nei Giudici che saranno chiamati a valutare il mio operato. So di essere estraneo all’accusa che mi è stata mossa di voto scambio dal momento che tutta la mia vita è stata improntata al massimo rispetto della legge e per nulla al mondo avrei mai abdicato ai principi di correttezza e onestà cui ho uniformato al mio agire privato e pubblico. Apprendo, sempre attraverso gli organi di stampa, che il Giudice per le Indagini Preliminari ha rigettato la richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura della Repubblica nei miei confronti per mancanza dei gravi indizi, ovvero di elementi idonei a ritenere fondata l’accusa mossa nei miei confronti. Confido, pertanto, che questa vicenda possa a breve concludersi e, nelle more, mi permetto di invitare le opposizioni -ed anche la stampa- ad un maggiore rispetto, se non del sottoscritto, del provvedimento emesso dal Gip presso il Tribunale di Catania, il quale esclude responsabilità penali a mio carico”.