Paternò, operazione Athena: le accuse della Procura etnea a Naso, Cirino e Comis

Paternò, operazione Athena: le accuse della Procura etnea a Naso, Cirino e Comis

È il 19 marzo del 2021: nella sala da barba di Salvatore Comis, i magistrati ascoltano per la prima volta il ‘progetto’ politico-elettorale di Natale Benvenga, figura apicale del gruppo Morabito-Rapisarda, e Salvatore Comis.

“Ora ci mettiamo a fare … già lo sanno tutti che devono votare Salvatore Comis, vota e fai votare a Turi Comis” – aggiungendo, scrivono i magistrati, con tono scherzosamente evocativo delle sue capacità criminali, “altrimenti gli scoppiamo le ruote delle macchine”.

Comis, dal canto suo, rassicurava Benvenga: “Io ti posso dire Natale che non ti deluderò e tu lo sai”.

Meno di un mese dopo, sempre all’interno della barberia, i convenuti discutono sulla necessità di trovare un sindaco alternativo a Naso: “Noialtri – spiega Comis a Benvenga – siamo l’ago della bilancia, siamo qua e siamo là… “.

Nel corso dell’interecettazione Benvenga invita Comis a “candidarsi a sindaco e basta” e quegli, scherzosamente, diceva che, in tal caso, il Benvenga gli avrebbe fatto da “Vicesindaco”. Benvenga chiede di trovare “una ragazza candidata che me la metto a coppia” e, in conclusione, condividere il programma del Benvenga, secondo cui “questo cornuto – cioè il sindaco Nino Naso – lo dobbiamo fare andare”.

Lo scenario muta quando Comis “successivamente agli accordi stretti con il Naso dagli associati, si candida come consigliere comunale in una lista a sostegno dello stesso Naso, il quale, nel mese di novembre 2021, nominava il Comis Assessore allo Sport, Spettacolo, Polizia Municipale, Viabilità e Randagismo, e lo riconfermava Assessore dopo le consultazioni elettorali, nonostante la mancata elezione”.

LE ACCUSE AL SINDACO NASO
Secondo quanto scrivono i magistrati, il sindaco di Paternò ha promesso l’assunzione di soggetti vicini ali’associazione mafiosa, in particolare nella società aggiudicataria del servizio di raccolta dei rifiuti nel Comune di Paternò – e poi effettivamente facendo assumere nel mese di luglio 2021 a tempo determinato Vinciullo Giuseppe Michael (figlio di Vinciullo Vincenzo affiliato alla medesima associazione mafiosa) e Sammartino Vincenzo (cognato di Pennisi Emanuele Salvatore, affiliato alla medesima associazione mafiosa) e facendo in modo altresì che il loro contratto, in scadenza a marzo 2022, venisse prorogato”.

Al primo cittadino paternese viene contestata anche la nomina, quale assessore, di Salvatore Comis uomo di fiducia dell ‘associazione mafiosa, sebbene privo di specifica qualifica o esperienza politica, peraltro dopo le elezioni ed in un settore strategico come le Attività Produttive Politiche Agricole ed Imprenditoriali, benché non fosse stato eletto come consigliere comunale.
Il 14 aprile del 2021, aIl’ interno del magazzino di Pietro Cirino viene intercettata una conversazione sullo smartphone in uso all’esponente politico che “dialogava di elezioni amministrative e di posti di lavoro con Nino Naso alla presenza, in un primo momento, di Morabito Vincenzo che, rivolgendosi al sindaco, esordiva con parole dalle quali è facile ricavare il convincimento che quella non fosse la loro prima occasione d’incontro; nella medesima occasione, il Morabito formalizzava una richiesta cui – nonostante i toni apparentemente reverenti, invero tipici dello “stile mafioso” – mostrava di tenere particolarmente (Morabito: “… per un posto poi… se è possibile ah. .. senza… ” – Naso: “questo qua lo stiamo vedendo… ” – Morabito: “… impegno” – Naso: “lì c’è, lì c’è un bordello ultimamente, ma un bordello… e siamo tenuti così… ” – Morabito: “di più interessa quello della spazzatura” – Naso: “e lì vorrei un poco…” – Morabito: “e lo so… di nuovo… senza impegni e senza alcuna… ” – Naso: “mi ha fatto piacere vederla … “).

Il 22 e il 29 luglio del 2021 risultano essere stati rispettivamente assunti alle dipendenze della Dusty – come operatori ecologici e con contratto a tempo determinato successivamente ripetutamente rinnovato sino al 30.10.2023 – sia Vinciullo Giuseppe Michael – figlio di Vinciullo Vincenzo storico esponente del clan Morabito-Rapisarda – che Sammartino Vincenzo Alberto, fratello di Sammartino Rosario.

PIETRO CIRINO
L’intercettazione del 12 gennaio 2022 coinvolge Cirino Pietro e ancora Morabito Vincenzo. I due parlano delle prossime elezioni comunali: “Durante la conversazione,- rileva la Polizia Giudiziaria – poco comprensibile causa rumori, viene nominato Nino Naso”. (Morabito: “Nino mi dice ci devi dare una mano…” – Cirino: “politicamente inc.le” – Morabito: “io...” – Cirino:”…Nino Naso me l’ha promesso … non ti preoccupare“).
Nel giugno del 2022, riconfermato sindaco Nino Naso, sullo smartphone in uso a Pietro Cirino,
viene intercettato l’incontro con Morabito Vincenzo e Cunsolo Vincenzo all’interno del magazzino della sua cooperativa.

“Nell’occasione, – si legge nelle carte dei magistrati – i convenuti parlavano della sconfitta di Comis Salvatore, al quale non era scattato il seggio di lista, nonché della vittoria di Tomaselli Antonio eletto Consigliere Comunale con la coalizione di maggioranza che, auspicava Morabito Vincenzo, non avrebbe dovuto “montarsi la testa”.

Riguardo l'autore Redazione

1 Comments

  1. Ci risiamo io lavoravo nella nettezza urbana e purtroppo per gli amici di amici ,chiamati così, o dovuto lasciare il posto di lavoro,il politico di turno di allora e stato arrestato sono venuti gli ispettori per che dovevano indagare sulle assunzioni fatte da quando aveva messo servizio,sono passati anni ,ma ancora quei soggetti sono ancora lì

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