Catania: “Procura Messina riapra le indagini sulla morte di Davide dopo il vaccino”. L’appello di Fabrizio Villa dopo la puntata di Report

Catania: “Procura Messina riapra le indagini sulla morte di Davide dopo il vaccino”. L’appello di Fabrizio Villa dopo la puntata di Report

Nel terzo anniversario della morte di Davide Villa, il vice sovrintendente della Polizia di Stato in servizio presso la Squadra Mobile della Questura di Catania, deceduto il 6 marzo 2021 a seguito della somministrazione del vaccino anti Covid-19, prodotto da AstraZeneca, il fratello del poliziotto, Fabrizio Villa, fa sapere che è stata chiesta alla Procura della Repubblica di Messina la riapertura delle indagini per l’ipotesi di omicidio colposo.

Tale richiesta è stata inoltrata a seguito dei nuovi e inquietanti fatti emersi dall’inchiesta giornalistica realizzata dalla giornalista Claudia Di Pasquale per la trasmissione televisiva “Report” dell’11 febbraio 2024, condotta da Sigfrido Ranucci.
Davide Villa è stata la prima vittima in Italia a causa del vaccino Astrazeneca. Dopo di lui altre tragedie mortali si sono succedute con le stesse modalità e lo stesso vaccino. Anche i legali dei familiari delle vittime Augusta Turiaco, Zelia Guzzo e Mario Turrisi, hanno chiesto alle rispettive Procure della Repubblica competenti, Gela e Messina, la riapertura delle indagini e l’accertamento della verità.
“Ci auguriamo che la Procura di Messina voglia accogliere la richiesta formulata dal nostro legale, l’avvocato Stefano Maccioni” commenta il fratello della vittima, Fabrizio Villa, che insieme alla mamma e alle sorelle ha presentato una denuncia per arrivare alla verità.

“Ancora oggi non sono stati svolti i necessari approfondimenti sulla effettiva conoscenza da parte della casa produttrice del vaccino sulle eventuali conseguenze che questo avrebbe potuto provocare” ha affermato il legale.  “Sicuramente a seguito del servizio giornalistico di Report tali indagini dovrebbero essere effettuate. Continua a permanere una zona d’ombra su come siano state concesse le relative autorizzazioni alla somministrazione di quel vaccino e, soprattutto, sui risultati della sperimentazione effettuata da AstraZeneca”.

I consulenti nominati dal Pubblico Ministero della Procura di Messina durante le indagini, successivamente chiuse con l’archiviazione del caso il 21 marzo 2023, hanno stabilito, come per gli altri casi, il nesso di causalità tra il vaccino e la morte di Davide Villa, ma su queste tragedie restano aperti tanti interrogativi:
I trials sulla sperimentazione sono stati condotti e aggiornati in maniera corretta?
Come mai non hanno tenuto conto degli studi scientifici pubblicati già negli anni 2000 sull’uso degli adenovirus come “vettori”, che evidenziavano possibili problemi di trombocitopenia e di coagulazione negli animali?
Perché le comunicazioni e le informazioni sugli effetti collaterali del vaccino AstraZeneca, e in particolare sui possibili coaguli di sangue con piastrine basse, sono state divulgate in modo ufficiale solo il 25 marzo 2021, laddove vi erano stati già dei casi in Inghilterra a partire dalla fine di gennaio del 2021?
Perché a seguito dei gravi eventi trombotici verificatisi in Inghilterra già nei mesi di gennaio e febbraio 2021, non si è provveduto all’immediato aggiornamento e modifica del consenso informato e del foglietto illustrativo del vaccino somministrato in Italia?
E ancora, perché la sospensione in Italia per gli under 60 a partire dal mese di giugno 2021 e in ultimo l’uscita dal mercato nel 2023 del vaccino, così come tanti altri interrogativi sono rimasti senza risposta?
“Allo stato attuale permangono diverse ombre e inquietanti dubbi e si auspica che questa volta il Coordinamento delle Procure italiane ed europee che si è occupato delle morti italiane ed estere a causa del vaccino, voglia indagare e accertare i fatti, approfondire e fare chiarezza in nome di Augusta, Zelia, Davide, Mario e delle tante vittime del vaccino AstraZeneca” si legge in un comunicato congiunto dei legali gli Avv.ti Valerio Messina, Daniela Agnello Stefano Maccioni, Angelo Tudisca, Cozza Antonio, Carlo Peluso e Assunta Costanza.
“Davide ha salvato con il suo sacrificio tante vite umane” conclude il fratello Fabrizio. “La sua morte ha messo in guardia dai rischi che ne potevano derivare, costringendo le autorità a prendere alcuni provvedimenti, fino alla sospensione. Io e la mia famiglia ci auguriamo che si possano riaprire le indagini per far luce sulle modalità di come si sia arrivati all’autorizzazione su larga scala di quel vaccino”.

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