Arrestato dai carabinieri di Linguaglossa un 41enne pregiudicato per atti persecutori e violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.
Ai militari era giunta una telefona di aiuto da parte di una signora spaventata e in preda al pianto: raccontava che il fratello, presentatosi davanti al cancello dell’abitazione in cui viveva con la madre, gli stava urlando contro minacce di morte, pretendendo di entrare.
Immediato a quel punto l’intervento dell’Arma, che ben conosceva il soggetto, poiché solo il giorno prima, gli aveva notificato la misura del divieto di avvicinamento proprio alle due donne, emesso dal tribunale di Catania, in seguito all’ennesimo episodio di violenza domestica. L’uomo infatti la sera precedente, durante una accesa lite con la madre di 71 anni e con la sorella di 48 anni, a cui dava la colpa per la fine di un suo rapporto sentimentale, al culmine della collera, brandendo un coltello da cucina avrebbe gridato: «Potrei fare del male a qualcuno», alludendo proprio alla sorella. Quest’ultima, terrorizzata anche dal coltello che il fratello impugnava, aveva quindi subito chiamato i carabinieri di Linguaglossa, che avevano raggiunto l’abitazione delle due vittime, riuscendo così a bloccare il 41enne ancora in casa e a scongiurare il peggio. Il giorno successivo a questo grave episodio, l’uomo aveva deciso di violare il divieto, intimorendo dapprima le due parenti con una videotelefonata, durante la quale le avvisava del suo imminente arrivo a casa, urlando che «sarebbe stata l’ultima cosa che avrebbe fatto prima di andare in carcere».
Dopo pochi minuti, il 41enne ha raggiunto l’appartamento, iniziando a suonare al citofono in modo insistente per poter entrare, urlando continue minacce. Giunti sul posto in un brevissimo tempo dopo la telefonata, i militari lo hanno trovato sui gradoni esterni della palazzina. L’uomo è stato arrestato e condotto nel carcere catanese di Piazza Lanza.