Ponte Stretto, docente etneo di Ingegneria: “Non è sicuro al 100%. Carico sulle funi pone dubbi”

Ponte Stretto, docente etneo di Ingegneria: “Non è sicuro al 100%. Carico sulle funi pone dubbi”

«Il Ponte sullo Stretto non è sicuro, ma soprattutto non è affidabile. La sicurezza che devono dare i progettisti deve essere oggettiva»: a parlare è Antonino Risitano, docente di Ingegneria all’Università di Catania, intervenuto durante `L’imprenditore e gli altri´, programma televisivo di Cusano Italia Tv condotto da Stefano Bandecchi.

«È oggettiva nei limiti in cui la conoscenza permette di essere oggettiva, lì ci deve essere la sicurezza al 100% e la struttura deve essere affidabile, cioè deve mantenere la sua sicurezza nel tempo», ha continuato il docente.

«Dò due numeri importanti che determinano e definiscono perché questa struttura non sarà mai sicura e affidabile: il coefficiente di flutter 1 e 36, e il coefficiente di sicurezza delle funi portanti, che sono il cuore del ponte, che è 1 e 25». Perché dovrebbero far spaventare? «Perché l’1 e 36 è un fattore che non si corregge ed è legato a quell’1 e 25 che rappresenta il carico di sicurezza delle funi, che rappresenta una garanzia», ha sottolineato Risitano. «Per una struttura del genere è assurdo pensare che possa essere accettabile un coefficiente di questo tipo, è impensabile. Questa è un’ala d’aereo come l’hanno definita tutti, ed è un’ala d’aereo in condizioni di turbolenza». Entrando più nei dettagli il professore ha spiegato il rischio rappresentato da questi due dati.

«Quando questi due numeri arrivano a essere coincidenti e il rapporto quindi è 1 si hanno le condizioni per cui il ponte si mette in ritrazione, oscilla e la capacità smorzante dei materiali non è capace di fermare questo fenomeno. Il risultato è quello del Tacoma che abbiamo un po’ visto tutti, che va giù», ha ribadito Risitano per poi aggiungere: «Questo coefficiente a 1 e 36, nel ponte Tacoma valeva 1 e 25, in un ponte sicuro vale almeno 3. Questo significa che siamo in una condizione al limite». Alla domanda sulla possibilità di realizzare cavi più spessi per prevenire questo rischio, Risitano ha risposto: «Aumentando il diametro dei cavi si aumenta il peso dei cavi stessi e si arriva al limite. Qui il problema è se si dovesse aumentare il diametro dei cavi, questi terranno a malapena se stessi, o addirittura cederanno per il peso proprio», ha spiegato il professore.

«In un primo progetto . ha aggiunto – erano a due, poi sono passati a quattro, qualcuno potrebbe dire portiamoli a sei, ma non è un discorso fattibile. È vero che potrebbero rendere qualcosa in più in termini di portanza, ma porterebbero tante complicazioni. Il discorso qui è uno: questo ponte non è sicuro. Non si può correggere, bisogna cambiare strada. Io sono per il ponte ma non per questo ponte: sono per un ponte sicuro».

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