Firenze, si cerca tra le macerie l’ultimo disperso del crollo: due ipotesi sulla dinamica

Firenze, si cerca tra le macerie l’ultimo disperso del crollo: due ipotesi sulla dinamica

Si scava ancora a Firenze, sotto le macerie del crollo del cantiere: i vigili del fuoco stanno cercando il corpo dell’ultimo disperso, per il quale le speranze di trovarlo vivo si riducono di minuto in minuto.

E c’è rabbia per quanto accaduto venerdì, quando la trave è crollata travolgendo gli operai che erano al lavoro, causando 4 vittime accertate. In piazza della Signoria, ieri, è stato osservato un minuto di silenzio. Papa Francesco, in un telegramma inviato dal cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin all’Arcivescovo Metropolita di Firenze, Giuseppe Betori, auspica «un maggiore impegno di quanti hanno la responsabilità di tutelare i lavoratori e, mentre ringrazia tutti coloro che si stanno adoperando nelle operazioni di soccorso, assicura la sua paterna preghiera e invia a tutti la benedizione apostolica in segno di vicinanza spirituale».

Saranno le indagini della Procura di Firenze, che già nel giorno del crollo ha aperto un fascicolo per omicidio plurimo colposo e crollo colposo, ad accertare cosa abbia determinato la strage nel cantiere dell’Esselunga. La dinamica non è ancora del tutto chiara, ma i «motivi» per cui la trave è crollata «possono essere due: o la trave di cemento armato non era a regola d’arte oppure l’altro caso è che si stata collocata in modo non perfetto», spiega Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana che anche oggi ha effettuato un sopralluogo, prima di recarsi all’ospedale Careggi dove si è accertato delle condizioni dei feriti: «Sono vigili», ha riferito. Nel reparto di Medicina legale dello stesso nosocomio, vi sono anche le salme delle vittime. Di loro si conosce, al momento, l’identità di una soltanto: Luigi Coclite, 60 anni.áLe altre vittime accertate sono due marocchini di 24 e 43 anni, un tunisino di 54 anni e l’unico italiano.á«Tuttaála città è rimasta molto colpita da questa tragedia.

A memoria non ricordo un fatto così grave sul luogo di lavoro nella nostra città. Una città peraltro molto attenta alla questione dei diritti dei lavoratori», ha affermato il sindaco di Firenze, Dario Nardella, il quale ha fatto sapere di non aver sentito «nessun membro del governo».

«Ho sentito il procuratore Spiezia, l’ho ringraziato per il lavoro della procura, ci siamo messi a totale disposizione; ho sentito la prefetta e, ovviamente, dopo faremo anche il punto con la giunta a Palazzo Vecchio prima del minuto di silenzio – ha sottolineato – Non ho sentito al momento autorità governative, ma come ho detto ieri mattina, sono stato raggiunto dal presidente della Repubblica, e lo ringrazio perché, ancora una volta, ha dimostrato grande sensibilità e vicinanza a tutta la nostra comunità e alle comunità di provenienza dei lavoratori e anche ai familiari delle vittime. Avremo modo poi di parlare anche con le autorità governative di questa situazione».

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