Sanremo, l’irremovibile Amadeus: “Io mi fermo qui. Sento il desiderio di fare altro”

Sanremo, l’irremovibile Amadeus: “Io mi fermo qui. Sento il desiderio di fare altro”

Nulla sarà più come prima.

Oggi era la giornata dei bilanci e i dati comunicati in mattinata dicono che anche la serata finale del Festival di Sanremo ha segnato il record: ascolto medio del 74.1% di share con 14.301.000 spettatori. Dopo un quadruplo ascolto medio di oltre il 60% (al terzo Fiorello aveva coniato il nomignolo Ama `Belzebu´), ieri addirittura schizza al `7´ per quello che è il miglior risultato dal 1995 a oggi. Meglio di Amadeus negli ultimi 29 anni solo il Festival di Pippo Baudo con Claudia Koll e Anna Falchi, che registrò uno share del 75.2%. Tranne nel 2021 con il Covid, nei cinque anni con Amadeus direttore artistico il il Festival ha registrato numeri sempre in crescita. Un record che la Rai celebra per voce dell’amministratore delegato Roberto Sergio, che in sala stampa era raggiante tanto da sbilanciarsi subito a margine con chi gli chiede del futuro di Ama: «Ultimo suo Festival? Ne riparliamo tra 15-20 giorni, lasciamo decantare».

Tuttavia Amadeus era stato chiaro fin dall’inizio e salvo qualche piccolissimo appiglio finora non ha lasciato alcuno spiraglio: «Onestamente, io avevo detto che era il mio ultimo (Festival, ndr) già a maggio scorso», dice Amadeus riferendosi poi alla marcia indietro per organizzare questa edizione del 2024, «ma stavolta -prosegue – sento che mi devo realmente fermare in questo momento. Ringrazio l’Ad del desiderio di farci proseguire, ma sento il desiderio di fermarmi e fare altro. Altre idee, altre sfide, altre scommesse come sempre fatto». Parla sempre al plurale, Amadeus. Perché negli anni con Fiorello è nato un vero e proprio marchio di fabbrica, quello degli `Amarello´ la cui ultima immagine insieme, almeno per il Festival, rischia di essere quella del saluto all’Ariston a bordo della carrozza bianca lungo il green carpet dopo l’annuncio della vittoria di Angelina Mango: «Sulla carrozza con Fiorello abbiamo provato un’adrenalina come quando finisci una partita e alzi la coppa. E’ la fotografia che non dimentichi più. La mente si prende un po’ più di riposo, una sorta di serenità e leggerezza, per godersi solo la vittoria da quel punto di vista», dice Amadeus, che tiene a ribadire che importante è stata anche la libertà lasciata dai vertici: «Mai ricevuto una pressione, nessuna telefonata, mai una pressione», ribadisce Ama, che oggi in sala stampa aveva ritrovato lo spirito di sempre dopo aver perso le staffe per il reiterarsi del caso-Travolta per il quale lo stesso Ad Sergio ha assicurato che «se parte lesa, la Rai si tutelerà nelle sedi opportune». Ad Amadeus è stato riservato un caloroso applauso da parte della sala stampa che si è trasformato ben presto in standing ovation con tanto di commozione del direttore artistico, talmente raggiante che ha voluto chiamare subito al telefono Fiorello che ha detto con orgoglio: «Stamattina ho letto di tutto. Ci hanno fatto grandi complimenti, e devo dire che ce li siamo meritati».

«Meglio di così non si poteva, 74.1% di share, circa 7 punti in più rispetto alla quinta serata del 2023, 14 milioni di spettatori, miglior risultato di share dal 1995. E’ il festival dei giovani. E anche per `Viva Rai2 – Viva Sanremo´ è tempo di bilanci: l’ultima puntata ha toccato una media del 61% con 1,9 milioni di spettatori fino alle 3 del mattino, con picchi del 71% di share, numeri mai visti prima. Senza dimenticare il 48% di share ieri per PrimaFestival», esulta il direttore Intrattenimento Prime Time della Rai, Marcello Ciannamea. «Grazie Amadeus, grazie Fiorello, grazie Bolle nella serata di sabato, tutti i grandi professionisti che hanno partecipato a rendere meraviglioso questo evento, gli artisti e tutti i dipendenti Rai, le direzioni coinvolte in questo Festival». Per il direttore generale Giampaolo Rossi «il Sanremo dei record ha scritto una nuova pagina della televisione italiana – ha sottolineato – Un doveroso ringraziamento va ad Amadeus, a Fiorello, agli artisti e agli ospiti delle varie serate che hanno rappresentato il meglio della dimensione artistica e della capacità emozionale di questo evento. Ma vorrei rivolgere un grazie speciale alle donne e agli uomini della Rai, senza i quali questo successo non sarebbe stato possibile. Professionisti che, nel silenzio e nella passione, hanno lavorato dietro le quinte: spesso ci si dimentica di citarli o lo si fa come ringraziamento residuale, ma sono loro, le maestranze, i tecnici, gli autori, gli editoriali e gli artisti, i giornalisti che, in uno sforzo produttivo unico, hanno permesso di realizzare un Festival che ha parlato a tutte le generazioni ed è destinato a restare nella memoria. È grazie a loro che la Rai ha potuto costruire un grandioso racconto del nostro tempo, plurale e accessibile a tutti».

Festival vincente anche dal punto della raccolta pubblicitaria che ha raccolto «60 milioni e 182 mila euro», annuncia Gian Paolo Tagliavia, Amministratore Delegato di Rai Pubblicità. Come anticipato da LaPresse, era proprio questo l’obiettivo e si tratta di un risultato di circa 10 milioni di euro in più rispetto allo scorso anno. «Con tutti i numeri che abbiamo è facile dire grazie ad Amadeus, perché il successo si costruisce con il coraggio, lo stesso di cinque anni fa perché non era facile interrompere la liturgia dell’Ariston e uscire all’esterno. E’ il coraggio di innovare che fa la differenza, Ama è bravo in questo», ha concluso Tagliavia.

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