Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha sciolto per mafia il Comune di Randazzo.
Un provvedimento che arriva a seguito delle ispezioni fatte dalla commissione prefettizia ed è dettato da “ingerenze da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione locale, con grave pregiudizio dell’ordine e della sicurezza pubblica” si legge in una nota del governo ; lo scioglimento del Consiglio comunale di Randazzo comporta l’affidamento della gestione dell’ente comunale , per diciotto mesi, a una commissione straordinaria.
Nel marzo delle scorso anno si era registrata nel comune di Randazzo un accesso ispettivo per “verificare l’eventuale sussistenza di elementi concreti, univoci e rilevanti su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso”.
L’invio degli ispettori fu deciso dal prefetto di Catania all’indomani dell’operazione “Terra bruciata” che vide coinvolti il sindaco di Randazzo Francesco Sgroi e il presidente del consiglio comunale Carmelo Tindaro Scalisi e che consentì di individuare i componenti del gruppo mafioso operante nel territorio di Randazzo e inquadrato nel clan Laudani. Il tutto è relativo alle amministrative del 2018. Sgroi e Scalisi furono raggiunti da un avviso di garanzia ma successivamente le accuse di voto di scambio per entrambi sono state archiviate.