Il patron del ‘Catania Calcio’ investe a Solarino in favore dell’artigianato: è la città nativa del padre

Il patron del ‘Catania Calcio’ investe a Solarino in favore dell’artigianato: è la città nativa del padre

Un accordo per realizzare diversi opifici nella «zona artigianale» di Solarino, nel Siracusano, per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti tipici locali con un investimento per milioni di euro

Ma anche scambi culturali tra l’Italia e l’Australia e organizzazione di eventi. Firmato ieri nella sala consiliare di intesa tra la Pelligra Italia Holding e il Comune di Solarino alla del sottosegretario agli Esteri e delega all’Australia Giorgio Silli e del parlamentare nazionale Saverio Romano. A siglare l’intesa il primo cittadino di Solarino, Giuseppe Germano, e l’amministratore delegato del gruppo Pelligra Giovanni Caniglia.

Rosario «Ross» Pelligra, a capo dell’omonimo gruppo imprenditoriale internazionale con sede principale in Australia ed operativa anche in altre parti del mondo, è proprietario del Catania calcio. A Solarino è nato il padre e così ha deciso di investire in questo territorio. La famiglia si trasferì in Australia seguendo il nonno, che fondò l’azienda che ancora oggi contribuisce alla costruzione di centri commerciali, palazzi di lusso e altri progetti industriali su scala internazionale. In un video Ross Pelligra ha detto di essere «felice di investire a Solarino, grazie alla collaborazione che si è sviluppata con il sindaco Germano e che l’obbiettivo del gruppo è creare economia e posti di lavoro per la città».

«Fino a questo momento abbiamo avuto qualche esempio sporadico, ma questo è il primo vero impegno specifico da parte di un’azienda importante che viene a costruire per accogliere gli artigiani locali – ha commentato Silli -. Un’azione che va al di là dell’intervento più o meno redditizio». L’amministratore delegato Caniglia ha evidenziato come sia «una giornata importante per il gruppo Pelligra perché conferma la parola data al nonno. Un investimento per la valorizzazione dei prodotti italiani. Nel mondo c’è una grande richiesta di prodotti italiani. Siamo lieti come impresa di sapere che abbiamo il supporto del territorio, il nostro obiettivo è lavorare come una squadra». Sette capannoni per 400 metri quadrati ciascuno, per un totale di quasi 3 mila metri quadrati di superficie coperta, saranno ristrutturati.

«All’interno si svilupperanno delle filiere con prodotti tipici locali trasformati: torrone e latte di mandorla dalla mandorla, l’arancina, vari tipi di prodotti che saranno commercializzati all’estero – spiega Germano -. Ci sarà anche la centrale del freddo. Darà lavoro all’operaio ma anche all’ingegnere. A dirigere queste filiere saranno i produttori locali, artigiani che hanno ricette buonissime ma che non hanno mai avuto la forza di uscire dal territorio».

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