Intensa attività parossistica sull’Etna nel tardo pomeriggio di ieri dal cratere di Sud-Est con l’emissione di cenere che è ricaduta su Milo e Zafferana Etnea, ma anche su Giarre e Riposto compreso il tratto della A18.
A darne notizia gli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Il tremore vulcanico era ulteriormente aumentato rispetto alla mattinata restando localizzato in corrispondenza del cratere di sud-est. Anche l’ampiezza del segnale infrasonico è aumentata e gli eventi restano localizzati prevalentemente al sud-est.
L’altezza della colonna eruttiva avrebbe raggiunto circa 4500 m s.l.m.
Ad accompagnare i fenomeni eruttivi è stata la costante crescita dei livelli del “tremore” dell’Etna che segnala la risalita del magma incandescente nei condotti interni dell’edificio vulcanico e che preannunciano la risalita accompagnata da boati causati dell’emissione violenta di gas.
La fase eruttiva dell’Etna non ha impattato, fino a ieri sera, sull’operatività dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania. In tarda serata l’intensità dell’eruzione, la fontana di lava si sarebbe regredita.