«Mi stupisco molto che l’onorevole Carlo Calenda, dal suo nord dell’Italia, scenda a Catania per venirci a dire che per lui il ponte sullo Stretto non è prioritario e che per lui, `cavolo´, è incomprensibile come i siciliani possano votare Cuffaro.
Certo, in Sicilia verrà, forse, quattro volte all’anno, giungerà in aereo e se per il biglietto paga un prezzo esorbitante, pazienza che ci sia il ponte o no, è ininfluente. Il problema resta per l’economia e la mobilità siciliana». Così il segretario nazionale della Dc Totò Cuffaro.
«La vicenda del suo non capire come i siciliani possano votare Cuffaro è incomprensibile anche per me – aggiunge – ma se non sono candidato e non lo sarò come possono votarmi? Se, invece, in un voto libero e ideologizzato la gente vota Dc e non Azione, magari, farebbe bene a cercare di capirne le motivazioni. Credo che si chiami democrazia».