Paternò, la denuncia di Ardizzone (M5s): “Fermi i lavori di riqualificazione nel rione Scala Vecchia. Naso chiarisca”

Paternò, la denuncia di Ardizzone (M5s): “Fermi i lavori di riqualificazione nel rione Scala Vecchia. Naso chiarisca”

Sarebbero sorti dei problemi per il completamento dei lavori di riqualificazione in corso nel rione Scala Vecchia a Paternò con i vari interventi in sostanza fermi da settimane.

Un lavoro da 7 milioni di euro e che prevede la realizzazione di 27 alloggi popolari in Corso Marco Polo angolo via Scala Vecchia, di un parco giochi attrezzati a verde con sistema di fitodepurazione in via Lucania, adiacente l’Istituto Professionale per l’Agricoltura; e ancora riqualificazione ex asilo di via Messina con l’abbattimento del vecchio edificio e la costruzione di un nuova infrastruttura, attigua alla Chiesa di San Biagio, in Centro di aggregazione culturale ed ancora manutenzione del manto stradale di diverse arterie viarie all’interno del quartiere Scala Vecchia.

A denunciare le criticità è Martina Ardizzone, deputato regionale del Movimento 5 stelle.

“Da qualche settimana abbiamo notato prima un rallentamento nell’ esecuzione dei lavori relativi ai contratti di quartiere di Scala Vecchia e adesso l’abbandono totale del cantiere da parte dell’ impresa appaltatrice- dice Ardizzone- Ho chiesto delucidazioni in Dipartimento e sembra che da parte degli uffici regionali sia stata trasferita quasi la metà dei fondi previsti in progetto per un ammontare di poco meno di 3 mln di euro, per cui sembrerebbe inspiegabile una tale situazione. Senonché, a seguito di colloqui con l’ufficio tecnico della ProFas Costruzioni- continua Ardizzone- è emerso che l’impresa vanta un credito di circa 450.000 euro già certificato e altre somme di più elevato importo ancora da contabilizzare da parte della direzione lavori, quindi dal Comune. La società ha ritenuto la situazione insostenibile e ha già adito le vie legali.

Sarebbe inconcepibile se, dopo decenni per ottenerlo, per questioni contabili il finanziamento venisse revocato, pertanto invieremo una nota al Sindaco Nino Naso affinché si faccia chiarezza sulle somme trasferite dalla Regione e su quelle effettivamente liquidate all’impresa che a mio avviso ha dimostrato fino ad ora buone capacità tecniche e professionali. Il Comune di Paternò- ha concluso Martina Ardizzoone- già in serie precarie condizioni finanziarie, potrebbe rischiare di dover restituire le risorse fino ad ora trasferite dalla Regione, spalancando le porte al dissesto finanziario”.

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