Esercizio abusivo della professione, nonché gestione, smaltimento e combustione illecita di rifiuti.
Sono i reati contestati ad un uomo di 47 anni di Belpasso che è stato denunciato a piede libero al termine di un controllo effettuato, dai carabinieri di Belpasso e da quelli del NAS, all’interno di un deposito di sua proprietà utilizzato in modo abusivo come panificio. L’attività dei militari rientra in una specifica azione di verifica destinata a constatare la salubrità degli alimenti destinati al consumo umano.
I carabinieri, venuti a conoscenza che il 47enne fosse un panificatore non autorizzato, hanno predisposto un servizio finalizzato ad accertare la veridicità di quanto appreso.
I militari hanno sorpreso l’uomo alla guida di un furgone, mentre stava per consegnare a domicilio i prodotti del suo panificio ad alcuni ignari acquirenti. Prima ancora che gli alimenti potessero essere consumati, è subito scattato l’intervento dei militari dell’Arma, che hanno controllato il “commerciante abusivo” che di fatto sarebbe risultato sprovvisto di qualsiasi autorizzazione amministrativa o sanitaria che lo abilitasse al commercio di alimenti. Dunque i militari si sono fatti guidare presso i locali da cui provenivano gli alimenti che aveva provato a commercializzare, e si sono trovati di fronte ad un panificio totalmente abusivo; da qui è scattata l’ispezione.
Ad aggravare la posizione dell’uomo l’assenza di ogni cautela che garantisse la necessaria salubrità degli alimenti durante le varie fasi della lavorazione: il locale destinato alla preparazione del pane è stato adibito anche a deposito di mobili e macchinari vari. Il pavimento del laboratorio abusivo è formato in battuto di cemento con conseguente innalzamento di polveri al passaggio e privo di allaccio alla rete elettrica ed idrica, alla cui mancanza l’uomo ha ovviato con un generatore autonomo ed un bidone d’acqua.
Dentro lo stesso locale inoltre i militari hanno rilevato anche la presenza di alcuni gatti, in contrasto con le norme inerenti all’igiene ed alla tutela della salute. Nell’esaminare il forno dove avveniva la cottura del pane, i carabinieri hanno appurato che la legna utilizzata per la cottura degli alimenti sarebbe arrivata dalle cataste di rifiuti ingombranti, ammassati nel terreno prospicente al deposito: infissi, sedie, divani e pallets, i cui resti combusti erano rilevabili anche all’interno dello stesso forno, ancora caldo per la recente panificazione.