Catania, giunta Anm (distretto etneo) difende la giudice Apostolico dagli attacchi della politica: “Toni scomposti”

Catania, giunta Anm (distretto etneo) difende la giudice Apostolico dagli attacchi della politica: “Toni scomposti”

La sentenza del Tribunale di Catania che non ha convalidato il trattenimento disposto dal questore di Ragusa a carico di 4 migranti provenienti dalla Tunisia con conseguente disappunto della premier Giorgia Meloni ha spinto la Giunta dell’Associazione Nazionale Magistrati del Distretto di Catania ad intervenire a sostegno della collega Iolanda Apostolico che ha emesso la sentenza: “Tali dichiarazioni – che, tra le altre, accusano un giudice del suddetto tribunale e la magistratura italiana tutta di essere “nemici della sicurezza della […] nazione”, “un ostacolo alla difesa dell’ordine pubblico” e di scagliarsi “contro i provvedimenti di un governo democraticamente eletto” –, al di là della loro conclamata infondatezza, ricorrono a toni scomposti, lontanissimi da quelli che dovrebbero sempre informare una corretta dialettica tra poteri dello Stato- si legge in una nota- Il fatto che i magistrati siano talora chiamati a pronunciarsi in relazione a vicende che hanno anche un rilievo politico, oltre che più propriamente giuridico, non significa, né potrà mai significare che i provvedimenti emessi dall’autorità giudiziaria non traggano il proprio fondamento esclusivamente da una rigorosa valutazione dei fatti ed applicazione delle norme di diritto: tali sono, nel caso di specie, le valutazioni operate dalla dott.ssa Iolanda Apostolico (giudice della Sezione Specializzata in materia di immigrazione del Tribunale di Catania) in relazione ad un decreto del Questore di Ragusa di trattenimento di un cittadino straniero richiedente asilo”.

Per Associazione Nazionale Magistrati del Distretto di Catania gli attacchi e le polemiche “infondatamente promosse da alcuni esponenti politici ed organi di stampa nei confronti del suddetto giudice sono del tutto gratuite ed irriguardose, oltre che non rispettose delle sfere di attribuzione funzionale e finanche della dignità stessa della persona del magistrato in questione – esposto ad una gogna mediatica (con annessa pubblicazione di fotografie che ritraggono momenti di vita privata della collega) anche unitamente a membri del suo nucleo familiare. La Giunta dell’Associazione Nazionale Magistrati del Distretto di Catania esprime pertanto piena solidarietà e vicinanza alla collega autrice del provvedimento e ricorda che gli atti dell’autorità giudiziaria possono certamente essere criticati e non condivisi, oltre che impugnati nelle opportune sedi; tuttavia, anche la più aspra delle critiche non deve mai trascendere nella delegittimazione personale e professionale dei magistrati che li hanno redatti, né nello strumentale travisamento dei contenuti di quegli stessi provvedimenti o, ancora, in moniti intimidatori verso chiunque – come la collega in questione – eserciti l’attività giurisdizionale attenendosi quotidianamente ai più alti standard legali e deontologici”.

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