Conclusa a Catania, cosi come nel resto d’Italia, l’operazione “estate tranquilla” portata a compimento dai carabinieri del NAS.
Nel capoluogo etneo i carabinieri del nucleo antisofisticazioni e sanità dal mese di giugno alla prima decade di settembre, hanno effettuato 95 ispezioni nei settori ritenuti maggiormente sensibili quali i posti di ristoro autostradali, le stazioni ferroviarie, porti ed aeroporti, gli stabilimenti balneari, i villaggi turistici e parchi acquatici, nonché i centri benessere e termali per concludere con i centri di ospitalità per anziani. Sono state accertate irregolarità in 30 strutture, a seguito delle quali sono stati segnalati 31 operatori di settore e contestate oltre 40 sanzioni per un valore complessivo di 21 mila euro. Nel corso dei controlli sono stati sequestrati 6.245 kg di alimenti non idonei al consumo, eseguendo provvedimenti di chiusura-sospensione per 3 imprese commerciali irregolari. Buona parte delle verifiche ha interessato il settore della ristorazione: su 58 siti di somministrazione ispezionati, 21 hanno evidenziato importanti criticità. Tra le violazioni più significative la detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione, la somministrazione di pietanze dichiarate come fresche sebbene preparate con prodotti congelati e l’impiego di materie prime di origine sconosciuta o provenienza incerta. Per tali motivi 21 gestori di esercizi di ristorazione sono stati deferiti e segnalati alle competenti autorità giudiziarie, amministrative e sanitarie.
Nei casi più gravi sono stati disposti sequestri e provvedimenti di sospensione o chiusura nei confronti di 3 attività tra ristoranti e punti di ristoro. Le violazioni più diffuse hanno riguardato l’inadeguatezza di cucine e depositi e la mancanza di rintracciabilità – filiera alimentare od etichettatura degli alimenti utilizzati per la preparazione dei cibi. Tra le strutture ricettive sottoposte a provvedimenti dell’autorità a seguito dell’intervento dei Carabinieri del Nas di Catania, che ha competenza anche nelle provincie di Messina ed Enna, si segnalano i punti ristoro di un parco acquatico e di uno stabilimento balneare del catanese. In quest’ultimo caso è stato scoperto che la cucina era carente sotto il profilo igienico-sanitario ed era stata realizzata abusivamente. Nell’altro caso i cibi sono stati irregolarmente congelati e mantenuti in cattive condizioni igienico-sanitarie. Analoghe criticità sono state riscontrate in altri due stabilimenti balneari dell’acese, con conseguente sequestro di alimenti e segnalazione alla competente autorità sanitaria per l’emissione di provvedimenti sospensivi.
In un’area di servizio lungo il tratto etneo della S.S. 121 sono state addirittura rinvenute e sequestrate alcune decine di uova fresche di gallina di origine totalmente sconosciuta prive di stampigliatura o etichettatura comprovante la certificazione sanitaria dell’allevamento. Stessa incertezza sulla provenienza degli alimenti destinati agli avventori è stata riscontrata presso un camping dell’hinterland catanese dove sono state sequestrate decine di chilogrammi di farina di grano di origine sconosciuta. Presso un campeggio comunale gestito da un’impresa privata è stata riscontrata la presenza di estintori antincendio scaduti di validità e l’attivazione di un punto vendita di prodotti alimentari abusivo. Numerose sono state anche le aziende agrituristiche sottoposte a controllo. Oltre il sequestro di alimenti in cattivo stato di conservazione o di provenienza incerta, si è verificato il caso di un agriturismo ad indirizzo enologico del calatino che deteneva illegalmente decine di chilogrammi di zucchero per utilizzarlo fraudolentemente nel processo di vinificazione. Anche presso un’azienda agrituristica della fascia tirrenica messinese è stato operato il sequestro di decine di confezioni in sottovuoto di carni fresche macellate prive di indicazioni commerciali e di provenienza ignota. Parallelamente alle verifiche sulla sicurezza alimentare, l’azione di controllo dei carabinieri del NAS di Catania si è incentrata anche sul rispetto dei livelli di assistenza e di cura presso le strutture socio-assistenziali, dove puntualmente nel periodo estivo si registra un aumento della presenza di anziani, associato purtroppo ad una riduzione degli operatori in ragione della fruizione delle ferie. Sono stati eseguiti 29 controlli nello specifico settore, con 5 esiti non regolari e 2 strutture oggetto di proposta di chiusura o sospensione dell’attività.
Le più frequenti difformità riscontrate riguardano carenze strutturali ed organizzative delle strutture ricettive, il sovrannumero di anziani all’interno delle stanze, l’insufficiente erogazione delle necessarie cure assistenziali, specie per gli anziani non autosufficienti, causate dal limitato numero di operatori, peraltro anche privi di qualifica professionale. I titolari di due case di riposo di Catania e provincia sono stati denunciati per aver attivato e condotto le rispettive strutture, senza il rispetto delle norme di sicurezza ed igiene sui luoghi di lavoro, poiché prive del prescritto certificato di prevenzione incendi e del documento di valutazione dei rischi legati alla potenziale esposizione al batterio della legionella. Sempre nel catanese è stato segnalato il titolare di un noto albergo perché aveva attivato un centro benessere violando alcune norme per la sicurezza dei luoghi di lavoro e prevenzione incendi.