Jack Sonni, conosciuto come «l’altro» chitarrista dei Dire Straits, è morto a 68 anni.
La causa della morte, però, non è stata ancora rivelata. Soltanto lo scorso lunedì era stato annunciato che Sonni non sarebbe stato in grado di suonare ai concerti per problemi di salute. E’ stata proprio la band britannica ad annunciare la scomparsa del collega con un post pubblicato sui profili social sia su X (twitter) che Facebook ma anche sul sito del gruppo: «Il nostro amato Jack ha lasciato un vuoto nel nostro cuore e nella nostra anima… Ci mancherai così tanto, ma sarai per sempre con noi», si legge”.
«Apprendo con tristezza della morte di Jack Sonni, abbiamo adorato averlo con noi nel tour di Brothers in Arms, bei ricordi. R.I.P. Jack», scrive John Illsey che pubblica una foto son Sonni e Knopfler.
Tantissimi i messaggi dei fan e dei colleghi, che hanno scelto di ricordare il musicista a loro volta: «E’ con il cuore pesante che devo comunicare che il mio amico e collega dei Dire Straits ci ha lasciati. Riposa in pace, amigo» sono state le parole del tastierista Alan Clark.
Sonni era nato in Indiana nel dicembre del 1954 e aveva poi studiato al Conservatorio. Una volta trasferitosi a New York, intorno alla fine degli anni Settanta, aveva fondato la band The Leisure Class. Nel 1978, mentre lavorava in un negozio di musica, aveva incontrato David e Mark Knopfler, con i quali poi aveva stretto amicizia. Dopo aver collaborato con i Dire Straits per disco e tour, il musicista statunitense aveva poi lavorato con aziende produttrici di strumenti e accessori musicali e, in seguito, aveva anche intrapreso la carriera di scrittore. Negli ultimi anni era tornato a suonare con la band originale.
Il 13 maggio 1985 usciva «Brothers In Arms». Il quinto album dei Dire Straits è diventato il maggior successo commerciale della band britannica e uno degli album più venduti nella storia del rock. Dal disco furono estratti cinque singoli nell’arco di un anno, comprese le hit «Walk Of Life», «Money For Nothing» e la titletrack. Il successo dei brani è stato anche grazie anche ai videoclip diventati iconici. L’album vinse un Grammy nel 1986 e un Brit Awards l’anno successivo, restando per 14 settimane al primo posto nella classifica del Regno Unito, 9 in quella degli Stati Uniti e vendendo oltre 30 milioni di copie in tutto il mondo.