Sull’abolizione del reddito di cittadinanza da parte del governo nazionale prende posizione a Paternò il fronte progressista (M5S, PD, Sinistra Italiana-Verdi), dopo mesi e mesi di silenzio riaffermano il proprio ruolo politico in una città che esprime le presidenze di Senato e Ars, un deputato nazionale e un componente del Csm (tutti meloniani).
Pentastellati, Pd, Sinistra Italiana-Verdi guardano con preoccupazioni le difficoltà che dovranno subire le 1427 le famiglie paternesi alle quali verrà sospeso il Reddito di Cittadinanza. Le critiche del locale gruppo progressista al governo nazionale sono state esternate con una serie di manifesti presenti in città: “Il governo Meloni blocca il reddito di cittadinanza facendo la guerra ai poveri – c’è scritto sui manifesti – 1427 nuclei familiari paternesi liquidata con un sms Vergogna!!!” Paolo Licandri del PD paternese parla del Rdc quale “misura che negli ultimi anni è stata indispensabile per mitigare gli effetti di una crisi economica che per il sud sembra non finire mai, permettendo a moltissime famiglie di sopravvivere dignitosamente, incoraggiandole a far proseguire gli studi ai figli e spesso a riqualificarsi per cercare un lavoro”.
L’attivista Emanuela Catania del Movimento 5 Stelle di Paternò ha evidenziato che “milioni di nuclei familiari Italiani liquidati dalla Meloni con un sms solo per fare uno sgarro politico al M5S che nel 2018 attivò la misura ridando dignità a coloro che avevano perso il lavoro e a quanti non riuscivano a trovarlo. E se è vero che in parte lo strumento è perfettibile, è anche vero che se non ha funzionato buona parte delle responsabilità va attribuita ai presidenti di regione (per lo più di centro destra) che non hanno utilizzato i fondi stanziati dal governo Conte, circa un miliardo di euro, per la ristrutturazione dei centri per l’impiego, e infine anche ai tanti sindaci che non hanno attivato i progetti PUC con i quali si sarebbero potuti utilizzare i percettori di reddito per piccoli lavori utili alla collettività”.
Per l’ex sindaco di Paternò Mauro Mangano (Europa Verde ) tutto ciò accade mentre le amministrazioni comunali “come quella di Paternò, risultano incapaci di utilizzare le risorse del Pnrr per recuperare il ritardo infrastrutturale dei nostri territori, impreparate a sfruttare i vantaggi delle Zone Economiche Speciali, e con la loro inefficienza riescono ad allontanare i turisti, una delle poche risorse a nostra disposizione, e a danneggiare le imprese, soprattutto quelle agricole, abbandonate alla morsa della siccità da un lato e degli incendi dall’altro, compromettendo irreparabilmente la stabilità del tessuto economico”.
Questi del M5S del PD e di sinistra italiana non si vergognano? Tra poco arrivano pure i pseudo partigiani di Paternò. Politici falsi incompetenti e incapaci oltre ad essere pieni di odio. Le mie tasse regionali e comunali per pagare anche i loro gettoni di presenza e lo stipendio mensile di 3800 € a Naso bis