Lampedusa, migliaia di migranti nell’Hotspot. Il prefetto di Agrigento: “Insistere con arrivi da navi ong è poco umanitario”

A 180 giorni di distanza da uno dei naufragi più sanguinosi degli ultimi anni, la tragedia di Cutro nel Crotonese, la cronaca continua a raccontare degli sbarchi lungo le varie rotte del Mediterraneo.

A 180 giorni di distanza da uno dei naufragi più sanguinosi degli ultimi anni, la tragedia di Cutro nel Crotonese, la cronaca continua a raccontare degli sbarchi lungo le varie rotte del Mediterraneo.

A Lampedusa dalla mezzanotte alle 8 del mattino di sabato ben 17 sbarchi per 519 persone che si sommano alle 1826 approdate 24 ore prima per 63 sbarchi, conteggiando sia le operazioni Sar di soccorso in mare che i diversi arrivi autonomi sull’isola provenienti dalla Tunisia. All’interno dell’Hotspot di Contrada Imbriacola nell’isola delle Pelagie sabato mattina si contavano circa 3.500 presenze. Proseguono le operazioni di trasferimento nel tentativo di `decongesionare´ la porta d’Europa. In 24 ore sono previsti 700 trasferimenti verso la Sicilia e altre zone della penisola.

Numeri che hanno riaperto il fronte fra il ministero dell’Interno e le organizzazioni non governative che si occupano di salvataggi: la nave Ocean Viking di Sos Mediterranee, dopo aver sbarcato a Vibo Valentia alcuni dei 439 superstiti a bordo di cui 90 minori non accompagnati, 4 donne incinta e 6 persone con disabilità, ha ricevuto indicazioni dalle autorità italiane di dirigersi verso Genova. Centinaia di miglia nautiche da percorrere sotto lo spetteo del’allerta maltempo «nel mar Tirreno» che «solleva preoccupazioni per la navigazione» scrive l’organizzazione umanitaria su X «poiché si prevedono vento forte e mareggiate».

IL PREFETTO DI AGRIGENTO

«Obiettivamente, insistere con gli arrivi dei migranti su Lampedusa, in questo momento, è poco umanitario». A parlare in una intervista all’Adnkronos è il prefetto di Agrigento Filippo Romano, dopo l’ennesimo sbarco sull’isola delle Pelagie. Migliaia di migranti arrivati in poco meno di 48 ore. Solo mille dalla mezzanotte. E i viaggi proseguono. Anche se nelle prossime ore potrebbe esserci uno stop a causa del maltempo che sta arrivando nel Mediterraneo. «Se non per estrema necessità – dice Romano – a Lampedusa non devono più attraccare le navi delle ong perché ci sono già gli sbarchi autonomi. Insistere su Lampedusa provocherà soltanto una situazione di sovraffollamento». Anche se, come spiega lo stesso Prefetto, «è il ministero a decidere».

«Soltanto oggi ne abbiamo trasferiti dall’hotspot circa 800 ma ne sono arrivati altrettanti e anche di più- dice – Quindi in questo momento i migranti ospiti dell’hotspot sono di nuovo 4.000». Nei prossimi giorni «ne porteremo via un numero maggiore – dice – le previsioni del tempo sono negative, come dicevo. Domani la nave Cossyra dovrebbe trasferirne altri, ma dipende molto dall’evolversi del meteo». Perché, si possono usare anche gli aerei, dice il Prefetto, «ma hanno una capienza limitata». Fa dunque sapere che la prossima settimana arriveranno a Lampedusa «due voli dell’Oim per portare i migranti in altre strutture, sempre in Italia».

Poi, il Prefetto ricorda che «a Lampedusa quest’anno abbiamo avuto un raddoppio di sbarchi rispetto allo scorso anno – dice – dipende tutto dalle condizioni socio-politiche dei nostri dirimpettai, in particolare Tunisia e Libia. Si è creata una vera e proprio industria del traghettamento dall’Africa alla Sicilia, dell’immigrazione non autorizzata. Questo ha messo a dura prova il sistema che sta riuscendo, per ora, a reggere a numeri doppi. Con risultati molto migliori rispetto allo scorso anno, perché i trasferimenti avvengono in minor tempo».

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