I più giovani se lo ricorderanno per i duetti negli ultimi anni con Lady Gaga, Amy Winehouse e Carrie Underwood. Tony Bennett, il leggendario cantante pop e jazz di New York, è morto ieri nella Grande Mela all’età di 96 anni. Bennett, all’anagrafe Anthony Dominick Benedetto, nato il 3 agosto del 1926 da un negoziante emigrato da Reggio Calabria e da una sarta italoamericana, era famoso per canzoni come (I Left My Heart) In San Francisco, The Way You Look Tonight e Body and Soul.
Tra due settimane sarebbe stato il suo compleanno. Bennett ha pubblicato più di 70 album, vinto 19 Grammy, di cui due dopo aver raggiunto i 60 anni. L’ultimo dei crooner, che aveva studiato Bel Canto alla High School of Industrial Arts e fin da giovanissimo si esibiva in ristoranti del Queens lavorando anche saltuariamente come cameriere, non parlava di sè durante le sue performance, interpretava una canzone piuttosto che incarnarla. Nel 1949 dopo una performance in apertura della cantante jazz Pearl Bailey al Greenwich Village, il comico Bob Hope, gli suggerì di cambiare nome da Anthony Benedetto a Tony Bennett. «Sono un tenore che canta come un baritono – affermava Bennett -. Mi piace intrattenere il pubblico, fargli dimenticare i suoi problemi. Penso che le persone si commuovano se sentono qualcosa di sincero e onesto e magari che abbia un po’ di senso dell’umorismo. Mi piace solo far sentire bene le persone quando mi esibisco».
Bennett è stato elogiato spesso dai suoi colleghi, ma mai in modo così significativo come quando Sinatra disse in un’intervista alla rivista Life del 1965: «Tony Bennett è il miglior cantante del settore. Mi entusiasma quando lo guardo. Mi commuove. È il cantante che riesce a trasmettere ciò che il compositore ha in mente, e probabilmente anche un po’ di più». Bennett ricambiò l’elogio, fondando la Frank Sinatra School of the Arts, un liceo pubblico dedicato all’insegnamento delle arti dello spettacolo, inaugurato nel 2001, voluto dallo stesso Sinatra ma che non poté vedere realizzato perché si spense nel 1998. Nel corso della sua carriera Bennett è stato protagonista di show televisivi come il Tony Bennett Show del 1956, apparizioni al David Letterman Show, al Late night with Conan O’Brien e in diversi show di Mtv oltre che un episodio del cartone animato I Simpson. Negli anni 90 i duetti con Red Hot Chili Peppers, Elvis Costello e Plácido Domingo. L’autobiografia The Good Life: The Autobiography of Tony Bennett esce nel 1998.
Nel 1997 viene iscritto nella Hall of Fame degli interpreti jazz e nel 2001 gli viene consegnato il Grammy Award alla carriera. Nell’agosto del 2006 per il suo 80esimo compleanno, il mondo dello spettacolo gli rende omaggio e il regista Rob Marshall realizza il documentario Tony Bennett: An American Classic. Il 28 luglio 2012 si esibisce in concerto con Giorgia al Lucca Summer Festival; al concerto, trasmesso in diretta da Rai Radio2, partecipa anche Antonia, la figlia di Bennett. Nel 2014, all’età di 88 anni, Bennett, batte il proprio record come artista vivente più anziano con un album n. 1 nella classifica Billboard 200 per Cheek to Cheek, il suo progetto di duetti con Lady Gaga. Tre anni prima, era in cima alle classifiche con Duets II, con star contemporanee come Gaga, Carrie Underwood e Amy Winehouse, nella sua ultima registrazione in studio. Il suo rapporto con Winehouse è stato immortalato nel documentario candidato all’Oscar Amy, che mostrava Bennett che incoraggiava pazientemente la giovane cantante insicura attraverso un’esibizione di Body and Soul. Nel 2021 i due concerti al Radio City Music Hall di New York, One Last Time: An Evening with Tony Bennett and Lady Gaga, saranno le sue ultime esibizioni dal vivo.
Il figlio e manager di Bennett, Danny, verso la metà di agosto dello stesso anno annuncia il ritiro del padre dalle scene. Tanti i cordogli delle star oggi apparsi su i social. «Tony ci ha lasciato oggi ma l’altro giorno ancora cantava al piano e la sua ultima canzone è stata `Because Of You´, la sua prima hit al numero 1 – Così recita un post apparso sul suo profilo Instagram poco dopo l’annuncio della sua scomparsa -. Tony, grazie a te (traduzione di Because Of You, ndr.) avremo le tue canzoni nel cuore per sempre».