Meteo, ‘Cerbero’ infuoca l’Italia: dal Sahara arriva anche la sabbia del deserto sulle regioni meridionali

Meteo, ‘Cerbero’ infuoca l’Italia: dal Sahara arriva anche la sabbia del deserto sulle regioni meridionali

Così come era stato ampiamente anticipato dalle previsioni dei giorni scorsi, ieri l’anticiclone africano si è abbattuto con tutta la sua potenza sulla Penisola.

«Cerbero», questo è il nome dato alla prima vera ondata di calore dell’estate, ha fatto schizzare le colonnine di mercurio portando le temperature a sfiorare i 40 gradi in diverse città. Il ministero della Salute, che ieri ha assegnato il bollino rosso a Roma e Rieti, da oggi innalzerà il livello di attenzione in altri 6 centri.

Alle due città laziali infatti si aggiungeranno Bolzano, Firenze, Frosinone, Latina, Perugia e Torino. Mercoledì invece toccherà a Bologna. Guardando le previsioni, queste descrivono la settimana appena iniziata come quella più calda dell’inizio dell’anno. Ad intensificare il caldo di «Cerbero» sarà anche un’aria rovente che soffia da Marocco, Algeria e Tunisia verso l’Europa centro-meridionale e l’Italia. Sono attese temperature fino a 40 gradi sulle zone interne della Sardegna, 38 sulle zone interne di Toscana e Lazio, tra i 36 e i 37 gradi invece in Val Padana, Puglia, Basilicata e Sicilia.

Non andrà tanto meglio di notte, con le temperature che difficilmente scenderanno sotto i 24 gradi. Insieme all’aria rovente, dal Sahara giungerà anche la sabbia del deserto che coprirà il cielo sulle regioni meridionali. Giovedì le temperature dovrebbero iniziare a diminuire con la possibilità, venerdì, di temporali sulla Pianura Padana che rinfrescheranno l’aria.

Situazione stabile al Sud, dove il caldo continuerà a insistere per tutta la settimana. Attenzione massima dunque viene raccomandata dal ministero per i possibili effetti negativi sulla salute derivanti dall’esposizione a sole e caldo, con particolare riguardo per gli anziani, i neonati e le persone affette da malattie croniche.

Sul sito del ministero è consultabile l’elenco di buone norme da adottare nei momenti di maggiore criticità. Tra questi, evitare le zone particolarmente trafficate e le uscite nelle ore più calde della giornata, evitare l’attività fisica intensa all’aperto, frequentare luoghi pubblici climatizzati per trovare refrigerio, e tenere sott’occhio l’alimentazione.

Intanto proprio oggi la rivista Nature Medicine ha pubblicato i risultati di uno studio condotto dall’Istituto di Barcellona per la salute globale (ISGlobal), in collaborazione con l’Istituto nazionale della salute francese (Inserm), da cui emerge che l’estate del 2022 è stata la più calda mai registrata in Europa. Dodici mesi fa le temperature roventi hanno «ucciso» oltre 61mila persone in tutto il continente. Diciottomila in Italia, a cui va il triste primato europeo. Vittime del caldo, secondo la ricerca, sono soprattutto le donne (il 63%), con l’incidenza più alta nella regione mediterranea.

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