di Pietrino Gaezza
La normalità della vita quotidiana della nostra cittadina è stata turbata in questi giorni da una notizia imprevista e inattesa che ha suscitato incredulità e amarezza: a partire dal prossimo settembre i Frati dovranno abbandonare Santa Maria degli Angeli chiesa comunemente intesa dei Cappuccini.
Tale struttura religiosa ospita da oltre quattro secoli i Francescani che nel nostro territorio, come ovunque, sono stati non solo un punto di riferimento per chi ha avuto bisogno di essere ascoltato e guidato nei suoi dubbi e nelle sue debolezze, ma anche un centro di accoglienza generoso, in special modo per le giovani generazioni che qui hanno trovato, nella specificità delle persone, degli spazi e delle iniziative, gli strumenti preziosi che hanno contribuito alla loro crescita e alla loro formazione.
Questa struttura ha ospitato negli anni la scuola materna ed elementare, qui hanno trovato spazio per i loro giochi in un luogo sicuro e protetto frotte di bambini e di ragazzi che qui si sono incontrati, conosciuti, stringendo vincoli di amicizia saldi e duraturi, insomma attorno al convento dei Cappuccini si è sviluppato tutto un mondo di promozione umana, civile e spirituale, che ha fatto onore all’intera comunità cittadina, sopperendo alla mancanza di strutture ricreative utili alla socializzazione e all’incontro fra ragazzi che altrimenti avrebbero conosciuto la triste realtà della strada e della devianza.
Nelle testimonianze di tanti cittadini, giovani e meno giovani, infatti, si coglie la verità di tali affermazioni, poiché frequentare la realtà dei Cappuccini da sempre ha costituito garanzia di genuina serietà e fonte di sani principi, cui uniformare la propria condotta di vita.
Nel tempo si sono avvicendate numerose e indimenticabili figure di Frati, provenienti anche da lontano, ma accomunate tutte dagli stessi intendimenti e dallo stesso cuore. Lo spirito di carità di uno è stato quello di tutti, così come il sorriso e l’accoglienza, la generosità e la paterna severità nella correzione e nella guida dei fedeli, senza escludere mai nessuno e senza fare differenza di razza, lingua e credo religioso.
Certo, non si vogliono mettere in discussione le motivazioni del provvedimento relativo al trasferimento dei pochi Frati rimasti, provvedimento che di sicuro è stato determinato da ragioni ampiamente meditate, ma è davvero grande il dispiacere e la tristezza dell’intera comunità di Adrano, che all’improvviso deve dire addio ad un capitolo fondamentale della propria storia, segnata nelle sue pieghe dalle orme lievi ma incisive di persone semplici e buone, quali sono stati sempre i nostri Cappuccini.
Pur nella consapevolezza che tale riflessione non potrà forse modificare la decisione già presa, tuttavia la comunità di Adrano intende esprimere la propria gratitudine a tutti i Frati Cappuccini, che nei decenni hanno operato nel territorio, mettendo a disposizione dei fedeli tutto il loro essere, il loro sapere, il loro cuore e la loro anima e ponendosi al servizio del prossimo nella più piena autenticità della vita francescana.
Oramai in Sicilia stanno chiudendo tutto: il convento dei frati cappuccini, il punto nascita di Bronte,. l’ospedale cardiologico pediatrico di Taormina. Povera Sicilia