‘Operazione Husky’ 80 anni dopo, alle Ciminiere di Catania la ‘tre giorni’ per ricordare lo sbarco in Sicilia

‘Operazione Husky’ 80 anni dopo, alle Ciminiere di Catania la ‘tre giorni’ per ricordare lo sbarco in Sicilia

Gli americani persero 2.700 uomini (e contarono 6mila feriti), inglesi e canadesi circa 3mila unità (più 7mila feriti e 2mila prigionieri), gli italiani soffrirono circa 4500 caduti (116 mila prigionieri e 30mila feriti) e i tedeschi 4300 morti (e 13.500 feriti).

L’Operazione Husky avvenne nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1943: lungo la costa tra Licata e Pachino, sbarcarono i contingenti americano, inglese e canadese. A ottant’anni esatti di distanza, sono iniziate al Museo dello Sbarco, alle Ciminiere di Catania, le manifestazioni di commemorazione, sotto l’egida delle Forze Armate e della Fondazione di diritto canadese “International Forum Peace, Security & Prosperity” (IFPSP), fondata da Steve Gregory. Primo appuntamento, la tre giorni di studi a cui partecipano i cinque Paesi – Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Germania e Italia – coinvolti nello Sbarco.

L’obiettivo comune è quello di “realizzare una sinergia duratura tra tutte le Nazioni fondata sulla memoria e, soprattutto, sull’analisi e lo studio delle esperienze passate per consolidare il percorso di pace. “Bisogna trovare spunto dal passato – ha detto il generale di Divisione Maurizio Angelo Scardino, comandante dell’Esercito in Sicilia – per non ripetere gli stessi errori. La commemorazione trascende i confini e dimostra la sinergia che c’è tra tutte le nazioni. La Sicilia ha un ruolo importante per la valorizzazione turistica e culturale di un patrimonio poco conosciuto e sottovalutato”.

“Nel 1943 furono impegnati in Sicilia 26 mila volontari canadesi – ha sottolineato Steve Gregory, coordinatore e creatore del primo Wrap (Walking for Remembrance & Peace) il primo cammino che segue il percorso di marcia canadese del 1943, da Pachino a Adrano: è nato nel 2013 e quest’anno sarà il cuore delle manifestazioni – e questa, infatti, non è la commemorazione della guerra ma del sacrificio di tanti uomini e donne che hanno combattuto per la pace”.

“Il momento più maturo di pacificazione nazionale – ha detto il sindaco di Catania Enrico Trantino, aprendo le manifestazioni alle Ciminiere – sono tante le tensioni geopolitiche in atto e speriamo che le giornate di studio possano essere la premessa di ciò che dovrebbe accadere in tutta Europa”.

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