Il nuovo governatore del Molise è Francesco Roberti, sindaco di Termoli, presidente in carica della provincia di Campobasso.
Nettissimo il vantaggio. Di Roberti – oltre il 62% – tanto da poter dichiarare ai giornalisti al Centrum Palace, «dedico la vittoria a Silvio Berlusconi, un insegnante straordinario che fino alla fine ha pensato al bene dei cittadini e ha avuto un pensiero per i molisani. Mi ha chiamato appena uscito all’ospedale dopo il primo ricovero per sapere della campagna elettorale. Il presidente manca a tutti noi».
Roberto Gravina lo ha chiamato verso le 19 per fargli i complimenti per la vittoria e gli auguri di buon lavoro. «L’esito del voto è chiaro: a Francesco Roberti va un augurio di buon lavoro nell’esclusivo interesse dell’intera comunità molisana. Abbiamo il rammarico di non essere riusciti a convincere la maggior parte dell’elettorato con la nostra proposta di rinnovamento, il rammarico di non poter guidare direttamente il Molise verso l’orizzonte di sviluppo che abbiamo delineato in questi mesi ma anche la consapevolezza di aver gettato le basi per un progetto allargato e alternativo alla destra. Ora lavoreremo ad una opposizione concreta e costruttiva, ma certamente netta».
Lo scrutinio nelle 393 sezioni allestite nei 136 comuni del Molise ha messo in evidenza, fin dai primissimi dati e malgrado il grande ritardo nella comunicazione dei numeri ufficiali, un vantaggio netto e distribuito in modo omogeneo sia nei centri maggiori che nei piccoli comuni, che costituiscono l’ossatura della regione. Roberti, ingegnere di 56 anni, docente di Elettronica al Majorana di Termoli in aspettativa, sposato e padre di due figli, ha superato senza difficoltà l’avversario Roberto Gravina, sindaco di Campobasso, avvocato di 45 anni, uomo di sintesi tra il M5S, il suo partito, e il Pd, insieme con le altre forze della sinistra. L’esperimento del campo largo non ha convinto l’elettorato molisano malgrado in regione, nell’ultima e caldissima settimana di campagna elettorale, siano arrivati contestualmente la segretaria Pd Elly Schlein e Giuseppe Conte, sancendo in un bar di piazzetta Palombo l’alleanza sperimentale alla presenza anche di Nicola Fratoianni. I molisani hanno però confermato il centrodestra e la coalizione che, ad eccezione del Governatore Toma, ha ricandidato tutti gli uscenti.
La maggioranza del risicato 48% degli aventi diritto che si è recato alle urne ha scelto di riassegnare le redini di Palazzo D’Aimmo a una coalizione di sette liste. Roberti è stato sostenuto da Forza Italia Berlusconi per il Molise, Fratelli d’Italia, Il Molise che Vogliamo, Lega per Salvini Premier, Noi Moderati, Popolari per l’Italia, Unione di centro. «Abbiamo proseguito la campagna elettorale dopo la morte di Silvio Berlusconi nel suo solco, e la vittoria è dedicata a lui» le parole del senatore Claudio Lotito, che ha trascorso le ultime settimane a Campobasso e in tour con Roberti, e che rivendica la «saggia scelta» dei molisani di «premiare la filiera corta: Regione e governo sulla stessa linea politica per risolvere atavici problemi di questo territorio».
Il centrodestra conferma un trend che lo vede vincente quasi ovunque essendo al Governo nazionale oltre che in sedici Regioni. Per il Molise non è una sorpresa: 5 anni fa, nel 2018, vinse Donato Toma con la stessa coalizione e sempre con l’appoggio dell’europarlamentare Aldo Patriciello, che governa in termini elettorali un ampio feudo tra Pozzilli, Isernia e Venafro, territori dove il centrodestra ha sbancato arrivando a superare il 60%.
Festeggiano Termoli e il basso Molise, che tornano ad avere un presidente della Regione dopo quasi trent’anni. L’ultimo è stato Giovanni Di Giandomenico, che ha governato per un brevissimo periodo fra il 1994 e il 1995; prima ancora c’era stato Florindo D’Aimmo, presidente in due occasioni fra il 1975 e il 1982. Roberti è inoltre il primo termolese eletto alla presidenza direttamente dal popolo, visto che in precedenza l’elezione non era diretta.
A dargli man forte anche il Governo, con l’eccezione della premier Meloni che non si è fatta vedere né ha inviato, l’ultimo giorno prima del silenzio, l’annunciato video-messaggio. La campagna elettorale ha visto però l’arrivo in Molise del ministro Matteo Salvini per ben quattro volte, oltre che del vice premier Antonio Tajani, dei ministri della Lega fra cui il responsabile dell’Economia Giancarlo Giorgetti, e la presenza fissa dei parlamentari eletti in Molise Claudio Lotito e Lorenzo Cesa. Arrivato anche Ettore Rosato, esponente di Italia Viva, il partito di Renzi, che per l’occasione ha appoggiato il centrodestra. La Giunta Roberti in Molise potrebbe essere la prima in Italia a vedere insieme FdI, Forza Italia e Italia Viva.