Un giorno di dolore per la Calabria.
È stato ritrovato, infatti, nelle prime ore di mercoledì pomeriggio il corpo senza vita di Denise Galatà, studentessa 17enne dispersa dopo essere caduta nelle acque del fiume Lao, nel parco del Pollino, dal gommone di cui si trovava per praticare rafting con alcuni compagni di scuola.
A trovare il cadavere, nel territorio tra Laino Borgo e Laino Castello, in provincia di Cosenza, sono stati i Vigili del fuoco. Sgomento nella comunità di Rizziconi, comune in provincia di Reggio Calabria, dove viveva la ragazza. «Questa morte è una tragedia per tutti noi. Sicuramente il giorno del funerale sarà indetto il lutto cittadino – dice a LaPresse il sindaco Alessandro Giovinazzo. Già ieri sera – aggiunge Giovinazzo – sono andato a casa dai genitori di Denise anche se era una situazione su cui c’era poco da fare.
Sono costernato, io ho saputo del ritrovamento del corpo dagli organi di informazione. Si è sperato fino all’ultimo. È da ieri che tutta la cittadinanza sta vivendo questo dramma perché qui ci conosciamo tutti. Denise si era affacciata adesso alla vita, chissà che progetti aveva».
«Denise era una ragazza generosa – aggiunge a LaPresse don Nino Larocca, parroco di Rizziconi – che frequentava la nostra parrocchia e dava una mano nell’Azione Cattolica. C’è tanto dispiacere, tanto dolore per quello che è successo: una cosa imprevedibile. Nelle prossime ore mi recherò a casa della ragazza», aggiunge don Larocca. «La Calabria è in lutto.
La Giunta regionale esprime sincero cordoglio alla famiglia, in questo momento di tragico dolore», dice il Presidente della Regione Roberto Occhiuto. E mentre il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, «ha già chiesto all’USR Calabria di fare adeguati accertamenti per verificare che tutte le misure di sicurezza siano state adottate», uno dei membri di Pollino Rafting, centro che ha organizzato l’escursione di rafting sul fiume Lao, contattato da LaPresse spiega: «Le nostre attività si svolgono tutte in assoluta sicurezza. L’attività è sicura, ma come in molte cose della vita c’è sempre l’incognita della tragica fatalità, dell’imprevisto».