Il blitz è scattato nella mattinata di domenica: un gruppo di attivisti di Ultima generazione ha versato del liquido nero, a base di carbone vegetale, nella Fontana di Trevi a Roma, prima di immergersi nell’acqua esponendo striscioni con la scritta `Non paghiamo il fossile´.
Una scena diventata immediatamente virale data la presenza massiccia di turisti che erano lì per ammirare l’opera e che hanno reagito contro l’azione dimostrativa. Solo l’intervento della polizia locale ha impedito che fossero gettati in acqua tutti i barattoli che gli ecoattivisti avevano portato. Un’azione, l’ennesima contro i monumenti, in Italia come all’estero, che ha suscitato reazioni indignate della politica, a partire dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha parlato di «rituale stanco» da parte di «ecovandali» che però «purtroppo ha un costo», annunciando che il ministero si costituirà parte civile anche in questo processo.
Il sindaco capitolino, Roberto Gualtieri, ha stigmatizzato l’azione e una volta alla Fontana di Trevi ha fatto sapere che «da una prima stima, non ci sono danni permanenti». Anche perché il liquido nero è andato a depositarsi su un materiale di impemeabilizzazione che ricopre il fondo della fontana, senza intaccare il marmo. «Occorrerà comunque un intervento per risistemare tutto – ha affermato Gualtieri -. Un intervento che costerà molto tempo, impegno e acqua». Il primo cittadino ha ricordato, infatti, che che quella di Trevi è una fontana a riciclo d’acqua che ora andrà svuotata. «Si butteranno 300mila litri d’acqua che è la capienza della fontana», ha sottolineato, invitando gli attivisti a «misurarsi su un terreno di confronto senza mettere a rischio i monumenti».
In una nota diffusa dal movimento, uno degli attivisti, Mattia, 19 anni, spiega di aver deciso di fare «disobbedienza civile perché la tragedia orribile vissuta in questi giorni in Emilia Romagna è un’avvisaglia del futuro nero che attende l’umanità, fatto di siccità alternata ad alluvioni sempre più frequenti e violente». Solo lo scorso 1 aprile un altro blitz di Ultima generazione aveva preso di mira la fontana della Barcaccia in piazza di Spagna. Anche in quel caso l’intervento della Polizia locale interruppe l’azione dimostrativa. A gennaio, invece, a finire nel mirino degli ecoattivisti era stata la facciata del Senato. Per quel blitz il processo è iniziato lo scorso 12 maggio, mentre si attende in settimana, mercoledì, una nuova udienza per l’azione dimostrativa nei Musei Vaticani, dove gli attivisti si erano incollati alla base della statua di Lacoonte.
Non ci sono danni permanenti ? e quindi ? la passano liscia grazie ai comunisti che governano la città di roma grazie alla polizia di roma capitale grazie al prefetto. Amici e compagni come prima