In una chiesa Madre di Piazza Umberto ricolma di amici, parenti, colleghi di lavoro e semplici cittadini la comunità di Santa Maria di Licodia ha dato l’addio, nella tarda mattinata di ieri, a Antonio Emanuel Colino, il 44enne morto in un tragico incidente stradale sulla statale 284 nel territorio di Paternò in contrada Scalilli.
In un silenzio surreale caratterizzato dalla presenza di partecipanti affranti e commossi, i sacerdoti concelebranti delle esequie funebri don Santo Salamone, don Nuccio Puglisi e don Salvo Scuderi hanno avuto parole di conforto e di speranza per tutti i presenti, in particolare per la moglie del 44enne che per l’intera durate dei funerali ha abbracciato la bara in cui si trovava il suo Antonio e per i due bambini figli del 44enne. “
Ai figli di Antonio, prima che iniziasse la messa, ho detto una cosa – ha detto padre Puglisi nella sua omelia- Oggi vedrete tutta la chiesa piena di persone che piangono. Ci sarà solo una persona felice che è quella che non si vede perché è con Dio. L’unica persona che sperimenta il senso della vita nel senso più pieno possibile. L’unico che rispetto a noi capisce meglio di tutti noi cosa stiamo celebrando”. E rivolgendosi ai presenti padre Puglisi ha formulato una domanda seguita da una risposta:
“È più forte l’amore che proviamo per Antonio o il dolore per la sua scomparsa? Se l’amore è più forte, allora la vita vince anche quando i nostri occhi non possono comprendere”. Al termine dei funerali all’esterno della Chiesa all’uscita del feretro sono stati fatti volare dei palloncini bianchi e azzurri a formare un rosario. La bara è stata portata a spalla dagli amici di Antonio.
