Dopo oltre un anno dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina arriva il tanto atteso primo contatto telefonico fra Volodymyr Zelensky e Xi Jinping.
Un colloquio che il leader di Kiev definisce «lungo e significativo» e al termine del quale il presidente ucraino annuncia la nomina dell’ambasciatore in Cina per dare «un forte sviluppo» alle relazioni bilaterali. Xi si era detto pronto a sentire Zelensky dopo la visita in Cina del presidente francese Emmanuel Macron e della presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen. Il leader di Pechino alle parole ha fatto seguire i fatti. Nel corso del colloquio Xi ha ribadito a Zelensky la posizione della Cina ovvero che il dialogo e i negoziati «sono l’unica via d’uscita possibile dalla crisi». Allo stesso tempo il presidente cinese ha sottolineato che «non ci sono vincitori in una guerra nucleare». Allo stesso tempo Pechino ha annunciato anche l’invio del Rappresentante speciale del Governo cinese per gli affari eurasiatici in Ucraina e in altri Paesi «per avere una comunicazione approfondita con tutte le parti su una soluzione politica della crisi».
La telefonata fra Xi e Zelensky è accolta positivamente da Washington. «E’ una cosa buona», ha commentato il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale precisando che gli Usa chiedevano «da tempo» che la Cina ascoltasse anche «la prospettiva» ucraina. Decisamente più fredda la reazione di Mosca, dove Xi si era recato in visita lo scorso marzo. «Prendiamo atto della volontà della parte cinese di compiere sforzi per avviare il processo negoziale – ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova – ma finora, il regime di Kiev ha dimostrato di rifiutare qualsiasi iniziativa sensata volta a risolvere politicamente e diplomaticamente la crisi ucraina con richieste consapevolmente irrealistiche».
La magistratura russa intanto ha mosso nuove accuse di terrorismo contro Alexey Navalny. A darne notizie è stato dal carcere lo stesso attivista e oppositore di Vladimir Putin. «Un investigatore mi ha detto che un nuovo caso di terrorismo è stato aperto contro di me e sarò giudicato da un tribunale militare», ha dichiarato. A Nicosia, capitale di Cipro, invece è scoppiato un incendio presso l’edificio del Centro russo per la scienza e la cultura. Testimoni oculari hanno parlato di persone che hanno lanciato bottiglie molotov e la polizia cipriota indaga sulle cause dell’accaduto che, in caso di riscontri positivi alle testimonianze, sarebbe di origine dolosa.
Oltre alla telefonata con Xi Jinping il presidente ucraino è intervenuto in diretta anche alla Conferenza stampa per la ricostruzione dell’Italia organizzata a Roma, alla quale hanno preso parte in presenza il premier Denis Shmyhal e il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, oltre a un migliaio di imprenditori italiani e ucraini. «Grazie Giorgia, grazie Italia», ha detto in italiano Zelensky rivolgendosi direttamente alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Il leader di Kiev ha invitato le aziende italiane a investire in Ucraina per «costruire insieme il nostro futuro». Dall’Ucraina è arrivata infine la notizia del ferimento dell’inviato di Repubblica, Corrado Zunino. Il giornalista è rimasto ferito a una spalla mentre si trovava a Kherson. «Avevo il giubbotto con la scritta Press», ha raccontato. Il suo collaboratore ucraino è invece rimasto ucciso.