Si conclude sull’acropoli di Hybla Major a Paternò, la due giorni dell’Archeoclub d’Italia.
La collocazione del pannello esplicativo alla lapide di Iulia Florentina – donata dal Kiwanis Club di Paternò – è l’occasione per riflettere sul futuro del patrimonio culturale e ambientale di questo territorio e delle possibili opportunità che offre Agrigento 2025.
La lapide è stata posta nella chiesa di Santa Maria dell’Alto, grazie anche alla condivisione culturale e alla disponibilità dei locali, da parte dell’Arcivescovo di Catania, Mons. Luigi Renna e del parroco della Matrice, Padre Salvo Patanè. Ma soprattutto grazie all’impegno del Kiwanis di Paternò e del suo presidente, Angelo Corsaro.
Alla cerimonia di consegna sarà presente il Presidente dell’Assemblea Siciliana, Gaetano Galvagno, l’Assessore ai beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Francesco Scarpinato, il Deputato Nazionale Francesco Ciancitto, il Presidente Nazionale dell’Archeoclub d’Italia, Rosario Santanastasio e a fare gli onori di casa, il Sindaco di Paternò, Nino Naso.
Sono previsti inoltre gli interventi della Prof.ssa Cristina Soraci, docente di Storia Antica dell’Università di Catania, del Luogo tenente Governatore Kiwanis, Antonio Sciuto del Past Trustee International Kiwanis, Elio Garozzo e del sottoscritto come rappresentante della Direzione Nazionale dell’Archeoclub d’Italia.
Abbiamo restituito alla collettività di Paternò un frammento della memoria perduta, un nuovo punto di partenza per la ricerca, per far riemergere alcuni tratti persi o mai approfonditi della storia della città e del suo territorio. Rendere visibile le tracce della storia, di tutta la storia e non solo di una parte di essa, nei luoghi di origine, quindi territorializzare i reperti e le testimonianze, esponendo e valorizzando il patrimonio culturale e naturale è un dovere di tutti. Se vogliamo rigenerare le aree periferiche dobbiamo pensare a nuove forme di musealizzazione (come la formula del Museo Diffuso) e di fruizione, con progetti integrati di sviluppo turistico e culturale a partire da quei “gioielli di famiglia” sparsi nei tanti musei del mondo. Ma per questo serve rilanciare la ricerca senza ideologismi e preconcetti. Bisogna attrarre i migliori studiosi, anche in ambito internazionale, e promuovere una campagna di scavi archeologici sull’acropoli di Hybla – sistematici e diffusi – predisporre nuovi spazi espostivi dedicati e coinvolgendo, per tutto questo, l’associazionismo con un patto di scopo con le istituzioni pubbliche interessate.
E il Presidente dell’ARS, Gaetano Galvagno dichiara che “Nei giorni scorsi abbiamo esultato per la proclamazione di Agrigento Capitale della Cultura 2025 ma tutte le realtà di matrice ellenica come Hybla Major dell’antica Paternò devono impegnarsi al massimo per fare sistema. Il momento è più che favorevole per il rilancio storico, artistico, archeologico e culturale della nostra regione ed è importante lavorare in sinergia per permettere il rientro degli argenti di Paternò da Berlino nella loro città e promuovere nuove e più ampie campagne di scavo sull’acropoli che ho ritenuto di sostenere già nel corso della passata legislatura dedicando dei fondi ad hoc”. Mentre l’On. Francesco Ciancitto sostiene che «La cultura è sicuramente una risorsa sulla quale dover puntare per lo sviluppo anche turistico di un territorio. Paternò ha un patrimonio ambientale, architettonico, monumentale, vastissimo e questo potrebbe rendere la città polo d’attrazione per le migliaia di turisti che giungono a Catania e che grazie alla metropolitana, tra qualche anno, potrebbero arrivare in città in pochi minuti. Questo potrebbe far da traino anche ad altri settori economici dell’intero comprensorio. Guardando sempre al settore culturale, penso anche ad una valorizzazione e recupero della collina storica paternese nella sua interezza. Ci sono ancora monumenti non completati (come il Convento di San Francesco) o abbandonati (come lo scavo davanti la Chiesa di Cristo al Monte). Occorre creare una strategia che guardi ad una programmazione nel breve, medio e lungo periodo”
Ma ritorniamo a Iulia Florentina e registriamo le dichiarazioni di Angelo Corsaro: “Il nostro Club Kiwanis Paternò è un club service che si occupa principalmente dell’aiuto dei bambini indifesi nel mondo. Ma quest’anno il nostro club ha voluto inserire nel programma annuale delle proprie attività quello della donazione di una copia dell’Epigrafe di Iulia Florentina, grazie anche alla proposta dell’arch. Francesco Finocchiaro. Abbiamo deciso di portare avanti questo progetto, al fine di dare alla città di Paternò una parte di storia che era andata perduta. La storia di Iulia Florentina la prima cristiana di questa città, grazie anche agli studi della prof.ssa Cristina Soraci. E vorrei approfittarne per dare, proprio oggi, un input alle autorità politiche al fine di interessare chi di competenza, affinchè l’epigrafe originale (che si trova in un deposito del Museo del Louvre a Parigi) possa ritornare nella propria città. Come per gli argenti di Paternò, conservati a Berlino”.
Dichiara ancora il Sindaco Nino Naso: “La donazione dell”epigrafe di Iulia Florentina, alla Chiesa di Santa Maria dell’Alto ad opera del Kiwanis Club rappresenta un altro tassello nell’ottica della valorizzazione della nostra bellissima acropoli . Un percorso che siamo lieti di condividere con la Città di Catania alla quale ci lega una lunga tradizione di cultura cristiana Cristiana. All’Archeoclub d’Italia va tutta la nostra riconoscenza per aver dato un importante contributo alla ricerca storica”
In definitiva, la collocazione del pannello esplicativo, è l’occasione per svelare una porzione di storia che si era presa nel tempo, utile per consolidare l’identità di una comunità che spesso è stata ai margini della ricerca sistematica sulla sua storia più antica. L’incontro è anche il pretesto per incontrare le istituzioni politiche e culturali del territorio per rilanciare la necessità di realizzare un museo archeologico, di far tornare i reperti archeologici disseminati nel mondo ma provenienti da questa città, di programmare un rinnovato programma di studi, ricerche e scavi archeologici più sistematici e diffusi sull’acropoli. Tanto c’è ancora da svelare, dagli acquedotti sotterranei sotto l’acropoli ai templi convertiti in chiese, dal santuario delle Salinelle fino all’ Ekklesiasterion dell’Acropoli fino all’individuazione del tessuto urbano greco-romano.
“Nei giorni scorsi abbiamo esultato per la proclamazione di Agrigento Capitale della Cultura 2025 ma tutte le realtà di matrice ellenica come Paternò devono impegnarsi al massimo per fare sistema. Il momento è più che favorevole per il rilancio storico, artistico, archeologico e culturale della nostra regione – ha dichiarato Francesco Scarpinato, Assessore Regionale ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana – ed è importante lavorare in sinergia per permettere il rientro degli argenti di Paternò da Berlino nella loro città e promuovere nuove e più ampie campagne di scavo sull’acropoli”.
Rendere visibile le tracce della storia, di tutta la storia e non solo di una parte di essa, nei luoghi di origine, quindi territorializzare i reperti e i documenti storici, esponendo e valorizzando il patrimonio culturale e naturale, è un dovere di tutti. Se vogliamo rigenerare le aree periferiche dobbiamo pensare a nuove forme di musealizzazione (come la formula del Museo Diffuso) e di fruizione, con progetti integrati di sviluppo turistico e culturale a partire da quei “gioielli di famiglia” sparsi nei tanti musei del mondo. Ma per questo serve rilanciare la ricerca senza ideologismi e preconcetti. Bisogna attrarre i migliori studiosi, anche in ambito internazionale, e promuovere una campagna di scavi archeologici sull’acropoli di Hybla – sistematici e diffusi – predisporre nuovi spazi espostivi dedicati e coinvolgendo, per tutto questo, l’associazionismo con un patto di scopo con le istituzioni pubbliche interessate.