La Giunta regionale ha dato il via libera alla proposta dell’assessorato all’Agricoltura di dichiarazione dello stato di calamità naturale per i danni causati dal forte vento e dalle piogge alluvionali alle produzioni agricole nel territorio della provincia di Catania tra l’8 e il 10 febbraio scorsi.
L’iter proseguirà al ministero dell’Agricoltura. Il maltempo di quei giorni ha danneggiato, in particolare, la produzione di agrumi nei comuni di Catania, Belpasso, Caltagirone, Castel di Iudica, Grammichele, Licodia Eubea, Mazzarrone, Militello in Val di Catania, Mineo, Mirabella Imbaccari, Misterbianco, Motta Sant’Anastasia, Palagonia, Paternò, Raddusa, Ramacca, San Cono, San Michele di Ganzaria, Scordia e Vizzini. I danni calcolati dall’Ispettorato provinciale dell’Agricoltura di Catania ammontano a circa 129 milioni di euro, pari al 31,34% della produzione. In quei giorni Il vento aveva bloccato l’operatività dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania, con voli dirottati e cancellati e fortissimi ritardi.
Danni da forte vento con caduta alberature e cavi elettrici e isolati black-out. Ampio black out da Catania fino a Messina sud per guasto rete alta tensione Terna. Forti mareggiate sulla costa jonica messinese con danni ai lungomari. Viabilità zone montane critica per neve e ghiaccio. Danni alla viabilità per smottamenti vari. Esondazioni fiumi Piana Catania (Gornalunga).
Danni nel calatino a Mineo dove era franata parte della collina dove si trova il cimitero a causa delle abbondanti piogge, mentre diverse famiglie sono rimaste praticamente isolate per ore con le strade impraticabili.
Mentre furono soccorsi diverse famiglie rimaste nelle proprie abitazioni senza corrente elettrica e isolate a causa delle strade innevate e ghiacciate, su tutto il territorio etneo e in particolare nelle zone rurali e nelle diverse contrade del Comune di Pedara.