Il cambio di linea politica imposto al partito da Silvio Berlusconi trova d’accordo Renato Schifani, presidente azzurro della Regione Sicilia che in una intervista a `Il Corriere della Sera´ evidenzia come «i miei rapporti personali sono buoni con tutti» ma «dal punto di vista politico, è stato un errore entrare in rotta di collisione con l’alleato fino a non votare La Russa».
Serve però «non schiacciarsi sulle posizioni dell’alleato. È bene che FI porti avanti le sue iniziative su politica europea, giustizia, direttiva Bolkenstein , balneari. Temi sui quali abbiamo sensibilità diverse rispetto agli alleati».
La coalizione, secondo Schifani «dovrebbe allargarsi. Dall’altra parte, con l’elezione di Elly Schlein, si assisterà fatalmente ad un’alleanza strutturale con il M5S e la sinistra estrema: già a Catania dove si vota a maggio l’hanno sancita e così sarà in futuro, immagino. Noi dobbiamo attrezzarci, puntando ad un bipolarismo vero, non tentando di annettere ma provando a dialogare con Renzi, che su molti temi ha posizioni affini alle nostre: Europa, atlantismo, giustizia. Per non dimenticare che grazie a lui Conte ha smesso di governare. Bisogna lavorare anche dal basso, e senza conflittualità personalistiche: da quella parte ci sono esponenti come Carfagna, Gelmini, Rosato, Boschi, che non sono certo di sinistra».
Sul sogno di Berlusconi di un partito unico «è un sogno legittimo, ma credo che storicamente le fusioni non paghino mai in termini elettorali: avere più liste aiuta ad avere più eletti con l’impegno sul campo. Comunque, anche da conversazioni private, non ho percepito che questo approdo sia vicino. Forse più in là».