È morto Alfio Cantarella, batterista storico dell’Equipe 84, le sue bacchette avevano ‘firmato’ brani entrati nella storia della musica italiana: «29 Settembre», «Nel cuore e nell’anima», «Un angelo blu».
La notizia arriva da Villafranca, il paese veronese dove Cantarella viveva da una trentina d’anni. Siciliano d’origine — nato a Biancavilla, Catania, nel 1941 — Cantarella era ricoverato da qualche giorno nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Magalini, nel paese a quindici minuti d’auto dalla città. Lui, Maurizio Vandelli (chitarra, voce), Victor Sogliani (basso) e Franco Ceccarelli (chitarra) sono la formazione storica dell’Equipe 84, quella del successo negli anni Sessanta e Settanta, un capitolo indimenticabile di quel periodo.
Finita quell’avventura, Cantarella è rimasto nel mondo della musica come produttore (Zucchero) e organizzatore, stabilendosi a Villafranca insieme alla moglie Lina, veronese. Proprio lì, nella cornice del Castello Scaligero, sono stati diversi gli eventi propiziati da Cantarella soprattutto negli anni Novanta: tra gli altri i concerti di New Trolls, Le Orme, Banco del Mutuo Soccorso. A Verona poi, Cantarella, è stato anche curatore di Verona Beat fra 2000 e 2006, dopo aver ricevuto il testimone da Renato dei Kings. Alla scomparsa di Lina, Cantarella era rimasto a Villafranca, trasferendosi però in un centro servizi per anziani, la Piccola Fraternità, nella frazione di Dossobuono, dove lo scorso luglio aveva festeggiato gli 81 anni insieme agli amici dell’epoca del Beat.