«Fratelli e sorelle, buonasera!»
Era il 13 marzo 2013 e con queste parole il nuovo Papa, il Cardinale Jorge Mario Bergoglio, si presentava al mondo affacciandosi dalla loggia centrale di Piazza San Pietro.
Lo faceva con semplicità, quasi a voler proclamare in poche lettere, in pochi attimi, lo stile del suo pontificato.
Un magistero con al centro la semplicità. Lo si è capito dalla scelta del nome: Francesco.
Un richiamo al Patrono d’Italia, una scelta maturata nei primi momenti successivi alla sua elezione quando all’interno della Cappella Sistina il suo vicino di banco, il Cardinale brasiliano Clßudio Hummes, nel complimentarsi raccomandò di non dimenticare i poveri.
Fu il primo atto di una rivoluzione che iniziò dopo lo shock delle dimissioni di Benedetto XVI. Bergoglio non era considerato `papabile´ e, quando il Cardinale Tauran pronunciò quel nome, non tutti compresero chi fosse quest’uomo che i `Cardinali sono andati a prendere quasi alla fine del mondo´.
Per certi versi la mente torna all’elezione di Papa Giovanni Paolo II. Anche in quella circostanza ci fu una sorta di sensazione di smarrimento subito cancellata grazie a quel saluto inatteso del papa chiamato da un Paese lontano.
«Buonasera» dunque come quel «Se mi sbaglio mi corriggerete» pronunciato da Karol Wojtyla la sera del 16 ottobre 1978. Affinità i tra due personaggi che hanno inciso profondamente non solo la storia della Chiesa, ma dell’umanità. Giovanni Paolo II, il Papa della comunicazione che ha subìto un attentato, ha fatto breccia nel muro del Comunismo, il Papa dei giovani che non si fermava mai tanto da essere definito un `globetrotter´. Colui che ha guidato la Chiesa nel nuovo millennio. Nonostante la malattia.
Papa Francesco, il Papa social, che ha scelto di restare a dormire a Santa Marta, che sale la scaletta dell’aereo portando con sè una `misteriosa´ borsa nera, che ha scomunicato senza giri di parole i mafiosi, che ha affrontato il Covid-19 portando sulle sue spalle il peso del mondo intero in una piazza San Pietro travolta dalla pioggia e dal silenzio in una sera di fine marzo del 2020. Francesco, il Papa che ha messo al centro i poveri e che ha affrontato con coraggio, a viso aperto, i dossier scottanti del vaticano. Nonostante il `chiacchiericcio´.