Il mare continua a restituire i corpi di chi non è sopravvissuto alla strage di Cutro, quasi una settimana fa, davanti alle coste calabre, nel Crotonese.
Altri due bambini, le cui vite sono state spezzate dal mare in tempesta, sono stati recuperati sulla spiaggia della morte. Hanno entrambi 10 anni e si uniscono alle altre piccole vittime del naufragio di una settimana fa.
Il bilancio delle vittime si aggrava di ora in ora: al ora sono 70 le vittime accertate, ma ancora si cercano corpi e il timore è che ad aver perso la vita siano oltre 100 persone, fuggite dai loro Paesi, in cerca di un futuro migliore, percorrendo una rotta poco battuta dalle stesse ong. E mentre vanno avanti le ricerche di altri corpi, la procura di Crotone ha intenzione di sentire i superstiti della tragedia per ricostruire l’attività degli scafisti e lo schianto del caicco sulla secca.
I resti della barca sono diventati una croce.
Domani quella croce sarà portata sulla spiaggia di Cutro dove, come riferisce don Francesco Loprete, sacerdote di Le Castella, in provincia di Crotone, che ha avuto l’idea di realizzare una croce con ciò che resta della barca del naufragio, ci sarà una via crucis.
Shahida Raza, la giocatrice della nazionale di calcio e di hockey del Pakistan morta nel naufragio, era partita nella speranza di trovare cure mediche per il figlio disabile di 3 anni. Il bambino, hanno raccontato una sorella e una amica di Raza ad Ap, aveva riportato danni cerebrali da piccolo e ha un lato del corpo paralizzato, dalla testa ai piedi e i medici avevano detto a Raza che solo dall’altra parte del mare avrebbe potuto trovare l’aiuto e le cure necessarie. Il bambino, Hassan, non è partito con la mamma, è rimasto in Pakistan.
«Quello che una madre fa per i suoi figli, nessun altro può farlo. Shahida ha sempre voluto gestire le cose da sola. E chissà quando, il mare restituirà tutti i corpi di chi era a bordo di quella imbarcazione.
Dopo l’annuncio della premier Giorgia Meloni, di un Consiglio dei ministri a Cutro, il sindaco Antonio Ceraso, contattato da LaPresse, ha fatto sapere: «Avrei preferito incontrare la premier in altre circostanze». «Non spegniamo i riflettori su questa tragedia e di evitare che questi eventi possano verificarsi in futuro», conclude il primo cittadino.