La figura del padrino e della madrina al battesimo e alla cresima si è ridotta ad un adempimento formale ed allora è meglio non prevedere più la loro presenza.
È questo il ragionamento seguito dal vescovo delle diocesi di di Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca (tutte nell’alto casertano e da poco unite `in persona episcopi´), monsignor Giacomo Cirulli che il prossimo 20 marzo promulgherà un decreto con il quale si disciplina, in via sperimentale e per tre anni, la presenza dei padrini e delle madrine.
«Nell’odierno contesto socio-ecclesiale l’ufficio dei padrini e delle madrine, per lo più, ha perso il suo valore originario. La missio legata a tali figure, infatti, consiste nell’accompagnare i catecumeni o i cresimandi nell’intero percorso di fede e non soltanto nel momento della celebrazione del Sacramento. Allo stato attuale, tuttavia, tale ruolo ha perso quasi del tutto il suo significato, riducendosi ad una sorta di adempimento formale o di consuetudine sociale», si legge in una lunga nota che è stata pubblicata sui siti web delle tre diocesi.
«La sospensione in via sperimentale non ha lo scopo di sminuire il valore di tali figure, ma rappresenta un tentativo, da parte del Vescovo, di recuperarne l’identità e la missione, come meglio specificato nelle note applicative, che costituiscono parte integrante del Decreto», si legge ancora nella nota
Monsignor Cirulli, 71 anni, originario di Cerignola, con una laurea in medicina conseguita prima di arrivare al sacerdozio, dal 2017 alla guida della diocesi di Teano-Calvi, e poi anche di Alife-Caizzo e di Sessa Aurunca, ha dato anche disposizione agli uffici liturgici delle tre diocesi «di monitorare, durante tale triennio – prosegue – l’andamento della nuova prassi e, contemporaneamente, di studiare possibili nuove forme di accompagnamento, che recuperino il vero senso ecclesiale dell’ufficio del Padrino e della Madrina».
La sospensione entrerà in vigore a partire dal prossimo 9 aprile ma è prevista una deroga fino alla prossima solennità di Pentecoste.
«Ai parroci è lasciata la facoltà di rilasciare o meno il nulla osta per la celebrazione dei Sacramenti del Battesimo e della Cresima al di fuori del territorio diocesano; il Vescovo raccomanda, tuttavia, che esso sia concesso per giusta motivazione, come previsto dal Codice, e per ragioni non connesse alla presenza dei Padrini e delle Madrine», conclude la nota.