Nelle ore in cui il governo regionale dichiarava lo stato di crisi e chiedeva lo stato di emergenza nazionale per i disastri provocati la scorsa settimana dal maltempo che si abbattuto con particolare impeto sulla Sicilia orientale, prendeva corpo, dopo vent’anni d’attesa, l’intervento di messa in sicurezza di un’altra delle tante zone a rischio del Catanese.
La Struttura commissariale contro il dissesto idrogeologico, che fa capo al governatore Renato Schifani, ha infatti aggiudicato la gara per i lavori di consolidamento del versante sud-orientale di Maletto, il paese più alto dell’Etna. Sarà l’impresa milanese Alp Consorzio Stabile a realizzare le opere in contrada Spirini, con un budget a disposizione di mezzo milione di euro. L’appalto, assegnato dagli uffici diretti da Maurizio Croce, chiude così una lunghissima stagione di forti preoccupazioni per le frane costantemente innescate dalle intense piogge in un’area altamente popolata.
«Sono segnali tangibili, quelli che quotidianamente ci impegniamo a dare alla gente, per rendere sicuri i nostri territori più fragili – sottolinea il presidente della Regione -. I devastanti nubifragi che da queste parti anche nei giorni scorsi hanno provocato danni notevolissimi rappresentano un monito costante e l’unica difesa possibile resta la prevenzione. Su questo fronte non potranno mai esserci cali di attenzione».
L’intervento mira a ridurre al minimo il rischio legato a un evento franoso di proporzioni ancora più grandi e che potrebbe coinvolgere le tante abitazioni che sorgono lungo le vie che portano al centro storico e ai due assi di collegamento con la Strada provinciale Maniace-Maletto. Proprio sulle vie Cristoforo Colombo e Nazario Sauro in passato si sono riversati fiumi di fango a causa dell’ostruzione del canale di gronda provocata dagli smottamenti in corso.
Le maestranze che stanno per entrare in azione saranno dunque impegnate innanzitutto nella realizzazione di un sistema in grado di intercettare e smaltire correttamente le acque piovane. Subito dopo si procederà con la risagomatura e il consolidamento del pendio tramite gabbionate e geostuoie rinforzate.