«Liberare la città significa ricostruirla con il senso di partecipazione alla vita pubblica, rifuggendo dalla sfiducia in noi stessi, nel futuro da costruire responsabilmente e con una più consapevole partecipazione a quello che è un diritto e un dovere: il voto libero e consapevole».
Lo ha affermato ieri l’arcivescovo metropolita Luigi Renna nel messaggio alla città durante i festeggiamenti per la Patrona di Catania, Sant’Agata. «Oggi noi guardiamo la nostra Città e vediamo tante macerie – ha detto mons. Renna – quelle lasciate dal dissesto finanziario; della precarietà della politica, molto spesso noncurante dei tempi e dei modi della sua presenza; della diffusa illegalità; del degrado ambientale; dell’aumento della devianza minorile; della disoccupazione; della povertà economica che diventa una triste eredità che si lascia ai più giovani, soprattutto se questi lasciano la scuola già nella fanciullezza o nell’adolescenza; dell’abbandono in cui versano le periferie. Questi temi – ha ricordato l’arcivescovo di Catania – sono stati posti all’attenzione di cittadini e candidati prima delle elezioni regionali, con documento che cattolici e uomini e donne di buona volontà hanno stilato e sottoscritto, sotto il titolo di `Non possiamo tacere´. Quelle parole hanno trovato una città stanca, così sfiduciata nelle prospettive che la politica poteva offrirle, da portarla a registrare uno delle più basse percentuali di partecipazione al voto della sua storia».
CORDONE SPEZZATO: “COSE CHE CAPITANO”
C’è stata la grande maestria del maestro del fercolo e dei suoi collaboratori di fronte a questo imprevisto. Sono cose che capitano, bisogna saperle gestire. In questo momento la processione ha un rallentamento però meglio andare piano piuttosto che creare altri problemi. Metteranno tutto in sicurezza con un cordone di riserva, che naturalmente era previsto, e poi si procederà». Lo ha detto l’arcivescovo metropolita di Catania, Luigi Renna, intervenendo a Telecolor dopo che si è spezzato il cordone di sinistra del fercolo che trasporta le reliquie di Sant’Agata mentre era in corso la `salita dei Cappuccini. « Speriamo che si possa recuperare tempo – ha aggiunto mons. Renna – perché domani mattina abbiamo una celebrazione che è molto importante, e conoscendo la responsabilità del maestro del fercolo e del parroco certamente questo avverrà». «Questa è una festa di popolo e quando ci si raduna c’è bisogno di un minimo di regole – ha aggiunto l’arcivescovo – quello che non condivido è quando per ascoltare la voce di qualcuno, di qualche `arruffa popolo´, non si tiene invece a quello che può fare riuscire una festa: c’è tanto lavoro da parte del comitato nello stabilire le regole e questo ha permesso lo svolgimento `normale´. Volere le regole significa volere il bene della persona».