Auto, in Italia l’età media del parco circolante supera i 12 anni: tutta colpa del covid

Auto, in Italia l’età media del parco circolante supera i 12 anni: tutta colpa del covid

Il mercato dell’auto in Italia non supererà il milione e mezzo di immatricolazioni nel 2023, dopo aver raggiunto 1.316.702 autovetture nel 2022, con un livello «pari a quello del 1978».

È la previsione fornita dal Centro Studi Promotor, che ha evidenziato come il parco circolante italiano abbia superato i 12 anni di età per effetto del Covid, mentre l’età media di quindici anni fa si attestava a 7 anni e sei mesi.

Nel corso della trentesima conferenza stampa annuale sulle prospettive del mercato dell’auto, il presidente di Promotor Gian Primo Quagliano ha sottolineato che «la ritrosia o l’impossibilità di valersi di servizi di trasporto pubblico» emersa durante la pandemia «ha indotto molte persone che non potevano permettersi di sostituire le loro auto ormai da tempo in età da rottamazione a continuare ad usarlo con conseguenze pesanti anche per le emissioni nell’ambiente e per la sicurezza». Gli effetti sono evidenti, con un’età media delle auto circolanti in Italia di 12 anni e 2 mesi «contro i 10 anni e 5 mesi della Francia, i 10 anni ed un mese della Germania e i 10 anni del Regno Unito».

Secondo Quagliano «bisogna prendere atto che il ringiovanimento del parco circolante non può aspettare i tempi della transizione energetica». Serve dunque «prevedere incentivi anche per ottenere subito risultati importanti rottamando le auto più vecchie e sostituendole con autovetture tradizionali con emissioni di CO2 contenute». Per quest’ultimo tipo di auto, entro i 135 grammi per kilometro di CO2 emssa, Quagliano spiega che «sono in vigore incentivi prenotabili dal 10 gennaio, ma i fondi si stanno rapidamente esaurendo e occorre dunque non solo un rifinanziamento ma anche aumentare l’entità dell’incentivo che attualmente è di 2.000 euro». La cifra, secondo il presidente del Centro Studi Promotor, non è «sufficiente per far maturare la decisione di acquisto di una nuova auto e che quindi in concreto si riduce a un premio per chi ha già deciso di acquistare o per il venditore se non concede lo sconto d’uso, che normalmente si aggira attorno all’8% e che, come è stato fatto in precedenti campagne di rottamazione dovrebbe essere riconosciuto obbligatoriamente dal venditore a chi acquista con incentivo».

L’appello al Governo «per rendere efficaci questi incentivi» è che «questi vincoli vengano eliminati e che si preveda che l’incentivo possa essere richiesto da qualsiasi soggetto e per qualsiasi auto a basso impatto», visto che «rischia di rimanere in gran parte inutilizzato per i vincoli che riguardano il tipo di soggetti che possono usufruirne e per il tipo di auto acquistabile con l’incentivo». Quagliano conclude affermando che il Governo dovrebbe adottare «nuovi incentivi, dato che quelli prenotabili dal 10 gennaio non sono efficaci, come d’altra parte non sono stati efficaci quelli adottati nel 2022 e presi a modello per varare gli incentivi attualmente in vigore», così da favorire la rottamazione delle vetture più vecchie e pericolose e per procedere verso la transizione ecologica.

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