Catania, inchiesta Interporti: venerdì l’interrogatorio di garanzia dei 4 arrestati

Catania, inchiesta Interporti: venerdì l’interrogatorio di garanzia dei 4 arrestati

Si terranno venerdì prossimo, 20 dicembre, gli interrogatori di garanzia, davanti al gip Carlo Cannella, delle quattro persone poste ieri agli arresti domiciliari da carabinieri del nucleo Investigativo del comando provinciale di Catania nell’ambito di un’inchiesta sulla Società interporti siciliana (Sis) spa, a capitale interamente pubblico.

Sono: l’ex deputato regionale Nino D’Asero, 70 anni, difeso dall’avvocato Tommaso Tamburino; l’amministratore unico della Sis, Rosario Torrisi Rigano, 69 anni, assistito dal penalista Dario Pastore; una dipendente dell’azienda, Cristina Sangiorgi, di 51 anni, rappresentata dall’avvocato Francesco Giammona; e l’imprenditore Luigi Cozza, di 69 anni, difeso dal penalista Carmelo Peluso.

I reati ipotizzati, a vario titolo, sono induzione indebita a dare o promettere utilità, peculato, corruzione per atto contrario ai propri doveri d’ufficio e contraffazione e uso di pubblici sigilli. Nell’inchiesta sono indagati anche l’assessore regionale all’Economia, in qualità di ex assessore alle Infrastrutture, Marco Falcone (Fi), il suo ex assistente e coordinatore della segreteria, Giuseppe Li Volti, e l’ex vicepresidente del governo siciliano Gaetano Armao (Azione). Secondo l’accusa, sarebbero intervenuti per «revocare il licenziamento per giusta causa della Sangiorgi, garantirle una posizione lavorativa `gradita´ e omettere l’avvio di doverose procedure disciplinari» nei confronti della donna. La Procura aveva chiesto per loro gli arresti domiciliari, che il gip Carlo Cannella, in un’ordinanza di 120 pagine, ha rigettato ritenendo «non sussistenti le esigenze cautelari».

L’indagine è stata avviata dopo un esposto di dipendenti dell’azienda sul presunto falso possesso di una laurea della Sangiorgi. Una querela è stata presentata anche dalla Filt Cgil, con l’avvocato Giovanni Inzolia. Dalle indagini dei carabinieri sarebbe inoltre emerso «un accordo corruttivo intercorso tra Torrisi Rigano e Luigi Cozza, titolare della Lct Spa, società del settore dei trasporti titolare dell’affidamento in concessione della gestione funzionale, operativa ed economica e della manutenzione ordinaria per nove anni del Polo logistico dell’Interporto di Catania». Secondo l’accusa, «Cozza avrebbe assunto la nuora di Torrisi Rigano e promesso vantaggi futuri all’amministratore» della Sis, che è indagato anche per essersi «appropriato di 2.850 euro dal conto della società».

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