Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti e del Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti e di rafforzamento dei poteri di controllo e sanzionatori del Garante prezzi. E’ quanto si legge nella nota di Palazzo Chigi al termine del Cdm di ieri.
In particolare nel periodo gennaio-marzo 2023, il valore dei buoni benzina ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, nel limite di euro 200 per lavoratore, non concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente; si rende giornaliero l’obbligo per gli esercenti l’attività di vendita al pubblico di carburante per autotrazione per uso civile di comunicare il prezzo di vendita praticato. Il Ministero delle imprese calcola e pubblica il prezzo medio giornaliero nazionale. Tale prezzo deve essere esposto, con specifica evidenza, da parte degli esercenti insieme al prezzo da essi praticato; si rafforzano le sanzioni amministrative in caso di violazione, da parte degli esercenti, degli obblighi di comunicazione e pubblicità dei prezzi. In caso di recidiva, la sanzione può giungere alla sospensione dell’attività per un periodo da sette a novanta giorni.
Inoltre si rafforzano i collegamenti tra il Garante prezzi e l’Antitrust, per sorvegliare e reprimere sul nascere condotte speculative. Allo stesso fine, si irrobustisce la collaborazione tra Garante e Guardia di Finanza; viene istituita una Commissione di allerta rapida per la sorveglianza dei prezzi finalizzata ad analizzare – nel confronto con le parti – le ragioni dei turbamenti e definire le iniziative di intervento urgenti.
LOLLOBRIGIDA: LO SCONTO DELLE ACCISE E’ MOLTO COSTOSO
L’aumento del prezzo dei carburanti mette per la prima volta Fratelli d’Italia davanti al rischio concreto di perdere consensi. Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e numero due del partito, pero’, non fa marcia indietro: «Le risorse sono poche – spiega alla «Stampa» – servono misure per la crescita. Bisogna fare delle scelte. Ora che i carburanti sono tornati a prezzi piu’ contenuti, le poche risorse che abbiamo vanno usate per interventi piu’ mirati. Lo sconto sulle accise e’ molto costoso. Ora e’ tempo di investire sulla crescita».
«Ci potrebbero essere – continua – interventi mirati a specifici settori da salvaguardare, come peraltro gia’ abbiamo fatto per l’agricoltura, la pesca e l’autotrasporto».
In questi giorni e’ stato ripubblicato un video d’archivio, dove Giorgia Meloni, allora all’opposizione, si indignava per il peso delle accise, chiedendone l’abolizione:
«Era una battaglia giusta, che rivendichiamo, ma ora viviamo in tempi eccezionali. Il conflitto in Ucraina e l’aumento dei prezzi dell’energia hanno mutato il quadro e questa congiuntura ci obbliga a scegliere. Noi siamo un Paese con un debito altissimo». Quindi niente abolizione: «Io parlerei di riduzione ed e’ un tema che andra’ ripreso, in tempi diversi da questo». Preoccupa il rapporto con l’Europa: «In Europa il governo ha gia’ ottenuto due risultati. Il primo e’ smentire la propaganda che voleva un’Italia isolata. Il fatto che la presidente della Commissione europea abbia gia’ avuto due incontri in pochi mesi con Giorgia Meloni, l’ultimo dei quali molto proficuo, dimostra che quella narrazione era falsa. Poi c’e’ il successo nella partita del tetto al prezzo del gas». Un po’ presto per cantare vittoria: «Certo, sono solo i primi mesi, ma i segnali sono gia’ molto buoni: da quando siamo al governo la Borsa e’ cresciuta, lo Spread non e’ certo aumentato come diceva qualcuno e il prezzo del gas e’ sceso. E l’ottimismo che si percepisce e’ importante, perche’ porta a far crescere i consumi», ha concluso Lollobrigida.