Si chiude il dossier Isab di Priolo:
Litasco, controllata al 100% da Lukoil, e Goi Eenergy, ramo energetico del fondo cipriota Argus, hanno raggiunto un accordo per l’acquisizione della raffineria del siracusano.
Il closing dell’operazione è previsto entro la fine di marzo 2023. L’impianto – strategico per il territorio siciliano e per tutto il tessuto nazionale – rischiava lo stop a causa degli embarghi contro Mosca decisi dall’Europa. Una posizione scomoda, che rendeva difficile anche ottenere le garanzie bancarie per accedere ad altri mercati, e che lasciava in bilico circa 10 mila lavoratori. Dopo una serie di tavoli diretti dal ministro delle Imprese Adolfo Urso, il governo – in attesa di una eventuale cessione dell’impianto – era corso ai ripari approvando a inizio dicembre un decreto che prevedeva l’amministrazione temporanea della società con la nomina di un commissario per dodici mesi (poi in caso rinnovabili per altri dodici).
Arriva l’ok alla vendita, a condizione però che, sottolineano sia Litasco che Goi Energy, si verifichino «alcune condizioni sospensive relative, tra l’altro, all’ottenimento delle autorizzazioni da parte di tutte le autorità competenti, incluso il Governo italiano». L’acquisto infatti dovrà seguire le procedure previste dalle normative antitrust e golden power e quindi – fa presente il Mimit – rispondere ai requisiti in termini di produzione, occupazione e rispetto ambientale evidenziati dal dicastero di Urso. Centrali gli impegni richiesti sul piano della riconversione green del sito produttivo e del suo rilancio industriale.
Sul successo dell’operazione l’Ad dell’azienda cipriota non sembra avere dubbi: «In stretta collaborazione con il Governo italiano, siamo ottimisti sul fatto che l’operazione sarà completata con successo», ha affermato infatti Michael Bobrov. La Goi Energy non si presenta a mani vuote e porta in dote un piano aziendale per valorizzare Priolo, ma soprattutto una serie di accordi esclusivi di fornitura e di offtake a lungo termine con Trafigura (tra i big del commercio indipendente di petrolio e prodotti petroliferi) che dovrebbero assicurare una fornitura di petrolio alla raffineria e un’offerta garantita di prodotti raffinati, oltre a sostenere il fabbisogno di capitale circolante della raffineria. Infine, sul fronte occupazionale, l’acquisizione serve a garantire «la continuità operativa della raffineria», salvaguardando tutti i posti di lavoro.
La notizia è stata accolta positivamente dal governatore della regione Sicilia, Renato Schifani, che rimarca la sinergia tra le istituzioni regionali e nazionali per risolvere la vertenza, e garantisce: «Continueremo ad occuparci dell’area industriale di Priolo». Bene anche per i sindacati, che però attendono di essere messi a parte del piano industriale, prima di formulare giudizi definitivi. «Attendiamo di conoscere le ipotesi di prospettiva produttiva ed occupazionale del sito in questione: è bene che Goi Energy ci faccia presto conoscere in sede ministeriale il piano industriale che caratterizzera’ la raffineria», dichiara infatti Daniela Piras, segretaria Uiltec.