Siracusa, famiglia finlandese delusa dal sistema scolastico lascia la città e si trasferisce in Spagna

Siracusa, famiglia finlandese delusa dal sistema scolastico lascia la città e si trasferisce in Spagna

Con una lettera inviata al quotidiano on line Siracusa News, una famiglia finlandese ha reso pubblica la decisione di lasciare la città di Siracusa per colpa delle carenze del sistema scolastico.

Dall’agosto dello scorso anno, incantati dalle bellezze della Sicilia, la famiglia – marito, moglie e 4 figli – i 6 componenti del nucleo familiare avevano deciso di vivere a Siracusa.

I quattro figli sono stati così iscritti nelle scuole siracusane. Ma proprio l’impatto con le scuole ha fatto esplodere le contraddizioni.

La madre, la pittrice Elin Mattsson, 42 anni, ha raccontato al giornale online ha raccomandato del ‘report’ disastroso fattogli dal figlio 14elle sulle lezioni.

Conosco l’inglese meglio dell’o stesso insegnate”.

Al ‘catalogo’ di motivazioni la donna ha aggiunto che nel corso delle lezioni i compagni di classe “urlano e picchiano sul tavolo”. Sulla scorta del triste resoconto, dopo appena pochi mesi di permanenza in terra siciliana, la famiglia ha deciso di lasciare l’Italia per trasferirsi in Spagna dove già in passato ha vissuto. Resta l’amarezza di una sonora bocciatura che ha spento nel giro di poco tempo tempo un ‘colpo di fulmine’ che si sperava fosse duraturo.

Prova a difendere la scuola cittadina il sindaco di Siracusa, Francesco Italia:

“Non serve certo questa lettera – afferma – a valutare le differenze tra il sistema scolastico finlandese e quello italiano, posto che il primo è riconosciuto come uno dei migliori al mondo. Posso solo dire che nel sistema in cui sono inseriti, i professori, a Siracusa come nel resto d’Italia, fanno miracoli con stipendi ridicoli e che i governi dovrebbero investire molto di più nella scuola, offendo il tempo pieno nella scuola primaria, e potenziando la formazione continua di docenti e personale”.

Riguardo l'autore Redazione

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.