Saldi invernali al via: si parte in Sicilia e Basilicata, il 3 gennaio in Valle d’Aosta, mentre giovedì 5 in tutte le altre regioni.
Saranno 15,4 milioni le famiglie che si dedicheranno allo shopping scontato e si prevede una spesa media di circa 133 euro a testa. Il tutto per un giro di affari di 4,7 miliardi di euro, secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio.
«Saranno saldi – evidenzia il presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni – molto apprezzati dai consumatori per l’ampia scelta di prodotti di moda, tendenza e qualità. E saranno veramente tanti ed ottimi gli affari che si potranno fare negli esercizi commerciali e nelle boutique delle nostre città. Maglieria, pantaloni, giacconi, scarpe, accessori saranno ora più che mai oggetto dei desideri per via dei prezzi che non hanno subito aumenti come invece in altri settori che hanno risentito dell’inflazione. Con queste premesse, stimiamo una crescita dei saldi di oltre il 10%, che sarà più utile alla liquidità piuttosto che ai guadagni».
Per il Codacons «mai come quest’anno i saldi partono all’insegna dei dubbi e dell’incertezza da parte delle famiglie». I principali responsabili sono il caro-bollette e l’inflazione alle stelle che hanno eroso la capacità di acquisto dei cittadini, e «spingeranno una fetta di popolazione a rinunciare agli acquisti non indispensabili», afferma il presidente Carlo Rienzi. Bisogna inoltre considerare che in molti hanno già approfittato del Black friday dello scorso novembre per gli acquisti.
Prezzi scontati anche per il cibo. Con l’arrivo del nuovo anno iniziano i saldi anche per i prodotti tipici di questo periodo come cotechini, panettoni e torroni. Gli sconti possono ammontare fino al 70%: «A conclusione delle festività di fine anno – sottolinea Coldiretti – c’è l’opportunità infatti di risparmiare anche sulla tavola per motivi esclusivamente commerciali che non influiscono in alcun modo sulle caratteristiche qualitative dei prodotti». Un’opportunità «per quanti non sono ancora completamente appagati dai menù delle feste di fine anno con le tavole del Natale e del Capodanno imbandite da ben 5,2 miliardi di euro di cibi e bevande», aggiunge Coldiretti ricordando l’importanza di verificare le date di scadenza.